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viii

Dovrò io domandarvi perdono d’avergli espressi in pubblico, nell'atto di presentarvi un libricciuolo, che vorrei rimanesse come ricordo di questa solennità? Io confido nella indulgenza vostra; confido nell'antica consuetudine, che si rannoda ad una cara e venerata memoria; quella, dico, de’ vostri Zii, che Dio chiamò per tempo a ricevere il premio non tanto della loro pietà, quanto delle cure spese nel coltivare una pianta, che dovea dar frutti d’onore nella sua mistica vigna.

Non vi parlo del picciolo volume ch'io io v’offro: la stessa cognizione che avete delle patrie memorie e delle cose d’arte, come lo mostrano gli scritti vostri, ve lo renderà accetto; perchè le scarse notizie dell’antica chiesa e le artistiche opere della nuova vi