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trocento cinquanta mila persone, per un conto fatto alla grossa; e pure non v’era contrada, che non vi fosse ri-

    lume. Le nevi si fanno aspettare per molti anni, e sono sempre scarse e di brevissima durata.
       Passando alla constituzione Geologica diremo, che il nostro suolo componesi di terreno interamente vulcanico; e non ha pietre o terre che non siano state generate dal fuoco di due ordini di vulcani sì vicini tra loro, che quasi toccansiper le basi: ciò sono il monte Vesuvio, ed i vulcani de’ Campi-flegrei, il primo ad oriente i secondi all’occidente dì Napoli, da quello divisi per la sola piccola pianura dove corre il Sebeto.
       Le colline che coronano la città appartengono ad un ordine di vulcani, che è quello de’ Campi-flegrei, e si estende da Napoli fino a Cuma, ed è composto di un gruppo di crateri. Le quali colline ancora sono avanzi di crateri, secondo che fan vedere la loro forma e le materie di che sono composte. Il primo ed il più orientale è costituito dalle colline della Madonna del Pianto, di Capodichino, e di Miradois. Ed esse danno origine ad un ricinto semicircolare che comincia dal Pianto e termina all’Osservatorio astronomico. Questo ricinto è la metà dell’antico cratere, di cui l’altra metà volta a mezzogiorno è stata distrutta; ed il suo fondo è occupato in gran parte dalle contrade di S. Carlo all’Arena e de’Vergini, La sua forma bene si ravvisa dall’alto della casa campestre di Cotugno che è posta sull’ orlo del perimetro e giù nel piano dal principio della strada delle Puglie. Il secondo cratere contiguo al primo è formato dalle colline di Capodimonte, dello Scutillo e di S. Eramo, le quali compongono eziandio un ricinto semicircolare che comincia dall’Osservatorio e termina al castello eminente. L’altra metà è stata eziandio disfatta verso il mezzogiorno; se non che se ne possono scorgere gli avanzi nelle alture dell’Osservatorio della marineria, e nella collina di S. Teresa, Nel fondo son poste le contrade della Sanità, dell’ Infrascata e del Cavone Il miglior punto per raffigurarlo è il mezzo del ponte della Sanità. Dalla collina di S. Eramo muove un altro ordine di eminenze di forma ancora presso a poco semicircolare, che da un lato si abbassano a Pizzofalcone ed al Castel dell’ Ovo, formando l’antico monte Echia, dall’altro si prolungano verso il Vomero ed il capo