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Erasmo, col quartiere delle Mortelle, che incluse vanno alla città, con tutto il tratto sino alla porla di Chiaia.

    la fece con un’applicazione di stoppini a corona, dovuta al Rumford e condotta a perfezionamento dall’Arago. L’opera fu fatta con la direzione di Macedonio Melloni, e dell’ingegnere Ercole Lauria.
       Da Posilipo e Mergellina, dalla Riviera di Chiaia alla Vittoria, e dal, Chiatamone alla Salita del Gigante fu pure rettificata, ampliata e messa a lievi inclinazioni l’incantevole strada. Condussero l’ opera nel primo tratto l’ ingegnere Romualdo Tommasi, in quel di mezzo Giuliano de Fazio, e nell’ultimo Luigi Giura e Vincenzo Lenci.
       Nell’ interno della città la strada di Chiaia tornò sgombera di una deforme salita, e la porta, voltandosi come ad arco trionfale, fu rifatta con disegno di Orazio Angelini, e decorata con marmi di Tito Angelini, Gennaro Calì, e Tommaso Arnaud.
       In pari tempo che provvedevasi alla linea meridionale, verso borea facevasi nobile la strada nuova di Capodimonte, aprendosi nelle colline un ampia scalea ornata di fiori, rendutasi dolce la via rotabile di lato per facili ed agevoli chine, su la prima delle quali, taglialo il monte, si scoprì una bellissima veduta delle colline a maestro, che metton base giù nella storica valle della Sanità. Era ciò disegno dell’ ingegniere Mori, e la strada, divenuta in capo alla scala, piegavasi a manca, e, traendosi lungi su quel di Secondigliano, riusciva alla regia strada di Aversa, intantochè un altro ramo, rasentando a destra i cancelli orientali della regale Casina, conducevasi per la discesa de’ Ponti-rossi fino allo sbocco a S. Giovanniello. Quì con disegno dell’ingegnere Giovanni Riegler fu abbellita la contrada, d’onde, ornato un largo traggetto sotto il ponte della strada del Campo, si allargò una via alberata e diritta da quel capo sino al Ponte della Maddalena, la qual si dice dell’Arenaccia.
       Ma quì non finisce la serie delle mirabili opere di questo Principe; laonde accenneremo in appendice, che la Reggia, ed il Teatro di S. Carlo ebbero magnifici visibilissimi immegliamentì. Splendida addivenne l’ illuminazione notturna della città mercè i fanali a gas. Prese sotto l’alta sua protezione una fonderia di ferro destinata alla costruzione di macchine per le arti indusiriali; e stabilito in