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rando per sotto la muraglia della Trinità al Castel di S.

    di ferro, e recato al livello dell’ uffizio del mare, scoprendo i lati della nuova Dogana, edificio nobilissimo e di romane forme. In mezzo di questa strada che dicesi del Piliero, fu lavorata una bella fontana di marmo in luogo di altra, che ivi era, rovinosa e di maltoni: è una vasca in cui tre cavalli marini sostengono una conca, la quale dal centro manda un festone di foglie a sorreggere una tazza più breve; l’acqua in convenevole getto zampilla e scende dall’alto, e dalla bocca di tre testuggini finamente scolpite. Le opere furon disegnate e condotte da quel chiarissimo architetto che fu Stefano Gasse, e prolungherannosi con gli stessi disegni lunghesso la contrada della marina, al termine della quale presso il Ponte della Maddalena già al 1835 erasi compita una grandiosa opera che alla nettezza della città aggiungeva ornamento e decoro. Questo termine orientale nè bello appariva nè decente per l’esercizio di alcuni mestieri che non vogliono esser veduti dall’universale, perciocchè i conciatori di cuoio infestavan con molto disordine la via della marina. Laonde furon provvidamente allogati, come in colonia, presso la piazza a mezzodì del ponte, ivi formandosi con incredibile prestezza un intero borgo. Ed ancora il macello pubblico, che pure in città fastidiva e turbava buona parte della regione Mercato, si rifece con largo disegno al di là de’Granili. Per le quali opere la strada della marina, rifatta in tutto e decorata tra breve sarà tale, che, a nissuna seconda, innanzi ad essa non porterà maggior vanto verun’altra contrada d’Europa.
       Nella strada del Molo al 1844 furon compiti nuovi lavori, perciocchè si rifece ed ornò di larghi marciapiedi, terminali da saldi parapetti, e di ampie ed agevoli scalinate per discendere con sicurtà al sottoposto lido; il quale lungo la sua muraglia fu confortato con opera laterizia e con gagliardi tronchi di lava ad uso di legar gomene. Ciò con disegno di Clemente Fonseca, soprintendente ancora alla costruzione dell’ampio porto militare ad oriente della Darsena, dove sorgea la badia di S. Vincenzo. La torre del laro ebbe al 18435 quell’ immegliamento che le scienze fisiche addomandavano; essendochè per essa si recò in uso il sistema d’illuminazione ad ecclissi, escogitato dal Fresnel, in cui la fiamma vien da una lucerna, che dicono all’Argant, dal nome di chi primo