Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/224


— 226 —

nominati; e se n’ eleggono venti che hanno i maggiori

    era la sala del popolo, chiamava all’armi tutta la città, rompevasi in aperta ribellione. Non si potendo più tollerar l’indugio, tre uomini di nobile stirpe, Cesare Mormile, Giovanni di Sessa e Ferrante Carafa, spartito in tre bande il popolo, ciascuno con la sua prese una via diversa, da convenir tutti là dove si sarebbero imbattuti nel reggente. Lo trovarono a S. Chiara; il quale, senza risponder bene alle inchieste, traevasi dietro la calca. Ma come fu giunto a S. Lorenzo, la campana del comune suonava a martello, mettendo nuovo incitamento negl’incitati spiriti. Uomini, donne, fanciulli, gente d’ogni affare strinsero il Reggente in mezzo, e, messo mano alle coltella, si giungeva a’ termini provocati dall’ostinatezza di lui, quando vedutosi in fin di vita, mandò a Castelcapuano, che si lasciasse Masaniello in libertà. Un grido d’universal contento rimbombò d’intorno, ed il nobil Carafa, correndo alla Vicaria, si tolse, in groppa del suo cavallo l’ardito popolano, e lo condusse per la città, la quale applaudendo alla liberazione del suo capitan di piazza, ritornò nella tranquillità di prima.
       Passato il reame a Filippo I, fìgliuol di Carlo, dal 1555 al 1598 avemmo sei Vicerè, i quali furono l’Alvarez, il de Rivera, il Lopez, il Giron, lo Zunica e il d’Ossuna; e sette Luogotenenti, che furono il Mendozza, un altro Toledo, Manriquez, il Cueva, il Perenotto, il Simanca e un altro Zunica; de’ quali chi fu Duca, chi Marchese, chi Conte, chi Principe, chi Cardinale e chi Vescovo. In questo periodo la storia nostra segue le vicende della Monarchia di Spagna, e ci ha sol menzione de’ ladri di strada pubblica, de’ danni arrecati dal Duca di Guisa nella guerra tra il Re contro i Principi collegati con Paolo IV, e della pane che presero molte nostre galee alla vittoria che D. Giovanni d’Austria riportò contro i Turchi nelle acque di Lepanto. Medesimamente si trova in tutta l’età che dal 1599 al 1621 regnò Filippo II, e governarono i Vicerè Ruiz di Castro, Pimentel, Fernandez di Castro e Giron, ed i Luogotenenti di Castro, Borgia, Zapatta e Gamboa, chi Cardinale, chi Duca e chi Conte. Gli avvenimenti pubblici della città in questa stagione hanno importanza sol perciò ohe spetta a qualche particolare della civiltà della nazione. Qua-