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Impressi di una divozione commovente, sublime furono i supremi istanti, in cui egli commutava il secolo di quaggiù con l’eterno.

L’estremo suo passo fa massimo lume alle sue virtù. La memoria di lui durerà qual cominciò, incorrotta.

Perduta a grado a grado la favella, non la mente, il Cardinale Giuseppe Morozzo Arciv. Vescovo di Novara, dopo lunga, penosa agonìa, la mattina del giorno 22 marzo, spirò dolcemente nel Signore in età di anni 84 e giorni 10 fra il compianto e la costernazione universale d’ogni classe e d’ogni ordine.

Quanto splendore, e qual consiglio sia mancato nel Cardinale Morozzo all’Episcopato Piemontese, si può meglio sentire, che esprimere. La Chiesa ha perduto in Lui un illustre Porporato, la Società un uomo per ogni titolo ragguardevole, la Diocesi Novarese uno specchiato Pastore, il suo Clero, i poveri, gl’infelici un amoroso Padre.

Così ci continui quel magnanimo spirito dal celeste soggiorno il suo amore. La gratitudine dal nostro canto già scolpì in cuore il nome suo, i benefizi di cui ci fu largo, acciocchè egli viva pur sempre in noi colla memoria delle sue virtù.