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Lo stabilimento de’ seminarii vescovili, opera sì utile, e cotanto dai Tridentini padri commendata, gli fu sopra ogni altra cosa sommamente a cuore. Sono a lui dovuti il seminario di S. Carlo sopra Arona, quello di Miasino, il miglioramento di quello di Gozzano, e da ultimo il nuovo magnifico, che si sta costruendo nell’Isola di San Giulio, sede dell’antico principato de’ Vescovi di Novara. Ma ahi! che il tuo cuore, ottimo pastore, il gaudio non ebbe di mirarlo compiuto! Con particolar dilezione egli guardava quest’opera gigantesca crescere ed innalzarsi sotto ai suoi occhi, con trasporto ne parlava, e qualora alla mente sinistro pensiero presagivagli, che a termine pur troppo non l’avrebbe veduta, nella cara speranza, tutto si consolava, de’ grandi vantaggi, che in tal guisa alla diocesi Novarese procurava, e questa dolce speranza quella si fu, che lo decise a favorirlo nel suo ultimo testamento di vistoso legato. Dello spirituale vantaggio de’ giovani alunni del Santuario assai più ancora, che del materiale egli occupossi. Sin dal 1818 pubblicò ottimo regolamento per gli studi ecclesiastici. Eccellente trattato di sacre cerimonie propose: l’utilissima opera del Soetler, Monita ad parochos dedicata al Sommo Pontefice Leone XII, emendata e corretta regalava nel 1825 alla diocesi. Gli scritti riprodusse del venerando Vescovo di Novara Monsig. Bascapé: aureo libro d’istruzioni al clero, e novello Agostino scrisse regole per dirozzare gli idioti nella scienza del catechismo.

Ad oggetto di riparare ai danni, che l’esperienza gli aveva provato derivare dalle vacanze ai Cherici Seminaristi, provvide nel Borgo di Oleggio ampio locale di villeggiatura a’ figli suoi dilettissimi, onde così all’onesta ricreazione, e sollievo andasse unito studio regolare, e non si avesse per dissipazione a perdere il profitto dell’anno scolastico. Gregorio XVI con apposito Breve volle manifestare al nostro Porporato la sua consolazione per tale opera.

Dell’ecclesiastica disciplina fu in ogni tempo zelante osservatore. Colla visita Pastorale per ben tre volte ripetuta nella vasta sua diocesi, i bisogni conobbe minutamente del suo popolo, rimediò agli abusi. Non vi è chiesa, non oratorio, sito in alpestre, e montano luogo, che stato non sia da lui visitato. Per iscoscese balze, per erti, difficili cammini in poveri luoghi, nel rigor delle stagioni, fra