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si era intanto estesa anche coll’acquisto della ferrovia da Trieste a Vienna (sud-Bahn), ed alacremente attendeva alla congiunzione di questa linea con quella di Venezia, ad un tratto si trovò stralciata della porzione fra il Mincio ed il Ticino.

Ben naturale che in circostanze tali le nuove linee da costruirsi da questa parte dovessero venir subordinate a nuovi accordi in concorso del Governo Nazionale; ma fra questi accordi dicesi, sebbene sembri inverosimile, esista pur quello che stabilisce l’abbandono della linea Milano-Piacenza, il che ove si verifichi, non sapressimo ove trovarne la giustificazione.

La linea indiretta Milano-Pavia-Casteggio destinata, dicesi, a surrogare la diretta Milano-Lodi-Piacenza, nuocerebbe a molti vitali interessi con lesioni in modo alcuno bilanciate da vantaggi corrispondenti, come può essere comprovato dai fatti e dai suggerimenti del senso comune.

La linea diretta per Melegnano, Lodi, Casale, Codogno, percorre, quasi una retta, valutate le cui dolci inflessioni, dà una distanza di presso a chil. 60. — La indiretta discende a Pavia, passa il Ticino per raggiungere il Po a Mezzana Corti, od ove vogliasi evitare il passaggio del Ticino, si discosta da Pavia per raggiungere il Po incirca alle alture di Stradella; in entrambi i casi, sorpassato il Po, lo discende percorrendo l’angusto spazio fra l’unghia degli Appenini e il fiume, sorpassa il Tidone e la Trebbia ed arriva a Piacenza. La approssimativa distanza percorsa da quest’andamento, sarebbe: da Piacenza a Castel S. Giovanni chil. 25; da Castel S. Giovanni a Casteggio chil. 27; da Casteggio a Mezzana Corti chil. 12; da Mezzana Corti a Pavia chil. 8; da Pavia a Milano, supposto non divaghi per Melegnano o Landriano, chil. 30, ossia in tutto chil. 100, che danno in confronto alla linea diretta una eccedenza di chil. 40. Assai poco sarebbe risparmiato col passaggio del Po a Stradella per la necessaria divergenza onde accostarsi poi a Pavia. — Se i due andamenti si riuniscono, se ne ottiene la figura d’un triangolo in cui l’ipotenusa è rappresentata dalla linea diretta, i due cateti da quella indiretta che presenta la differenza dei 40 chil. che vanno a cadere in aggravio dei transiti dall’Italia Centrale a Milano e viceversa; aggravio indebito ove non risultasse inevitabile od almeno giustificato da eminenza di ragioni tecniche od economiche. Siano esse pertanto rintracciate.