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ha inclinato verso quello degli eterni nemici d’Italia? La risposta non può essere dubbia: ma fino a quando, dirò io al signor Guizot, il solo Italiano degli Stati della Chiesa, non potrà insegnare a’ suoi figli il dolce amore della patria, ma dovrà dir loro: Qui tu sei schiavo; dimentica il bel paese, dimentica ogni senso di nazionale dignità, e va con tuo dolore ramingo ad altra parte d’Italia se vuoi godere dei diritti dell’uomo?

5.


L’Austria per suo istituto è la protettrice naturale dei nostri pochi retrivi, per cui fomentando le costoro improntitudini, segue nel proprio interesse il compito suo. Doloroso è invero lo scorgere come anche una parte del clero, quella parte che segue alla cieca gl’inconsulti suggerimenti della Corte Romana, per eccessivo amore ad un potere che le sfugge, riponga ogni fiducia nella Corte di Vienna, e come tutte le sue aspirazioni siano colà rivolte, come ad officina potente di ogni idea retriva; avvegnachè quella Corte dallo splendore in cui l’aveva rialzata Giuseppe II, ricada fra le ritorte della clerocrazia.

Se quella potenza non fosse tuttavia in possesso dei principali propugnacoli d’Italia, e non istendesse il suo dispotico dominio sino al Po ed all’estuario Veneto, le nostre interne questioni ben presto da noi stessi risolveremmo, come in tempi più o meno remoti risolsero le loro, quantunque tempestose e turgide di sangue e di rovine, gli inglesi, i francesi e gli spagnuoli, senza