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tesoro delle fave, ecc. | 43 |
il mio campo di fave e Fiore de’ Piselli! Andate, pisellino verde andate ben lontano!
E lo lanciò con tanta forza che il pisellino verde avrebbe facilmente raggiunto il grosso cece, se la sua natura gliel’avesse permesso. Dopo questo, Tesoro delle Fave cadde oppresso dal dolore.
Quando si rialzò, l’aspetto della pianura era mutato. Era fino al più lontano orizzonte uno sconfinato mare di nebbie, o di ridente verdura, sulla quale ondeggiavano come flutti disordinati per l’esile soffio dei venticelli, dei bianchi fiori colla carena simili a quelli d’una barca e colle ali di farfalla, tinti di violetto come i fiori delle fave e di rosa come quelli de’ piselli, e quando il vento curvava insieme tutte le loro fronti ondeggianti, tutte queste gradazioni di colore si confondevano in una gradazione ignota, mille volte più bella di quella delle più belle aiuole.
Tesoro delle Fave si slanciò, poiché aveva tutto riveduto, il campo ingrandito, la capanna abbellita, suo padre e sua madre viventi che gli correvano incontro non già infermi, ma con tutta la forza delle loro gambe per dirgli che dal giorno della sua partenza ricevettero sempre ogni sera sue nuove con l’aggiunta di amorevolezze che confortavano la loro vita, e con buone speranze di ritorno, e il che li aveva preservati dal morire.
Tesoro delle Fave abbracciatili teneramente li prese a braccetto per accompagnarli al suo palazzo. Di mano in mano che si avvicinavano lo stupore del vecchio e della vecchia cresceva a mille doppi e Tesoro delle Fave aveva timore di turbare la loro gioia. Tuttavia non potè fare a meno di dire, sospirando: Ah, avete voi veduto Fiore de’ Piselli? Ma già ella è maritata da sei anni!
E che sono maritata con te, esclamò Fiore de’ Piselli aprendo il cancello a due battenti. La mia scelta era fatta allora, te ne ricordi? Entrate qui, ella continuò, baciando il vecchio e la vecchia che non rifinivano d’ammirarla, poiché era anch’ella cresciuta di sei anni, e la storia dice perciò che la ne aveva sedici. Entrate da vostro figlio; questo è un paese di spirito e d’immaginazione, dove più non s’invecchia nè si muore.
Era difficile il dar migliore notizia a questa povera gente. Le feste delle nozze si compirono con tutto lo splendore richiesto fra così illustri personaggi e la famiglia non cessò di essere un esempio perfetto d’amore, di costanza e di felicita.
È così che finiscono i racconti delle fate.