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28 racconti fantastici


— Fior de’ Piselli, disse il vecchio crollando il capo, è troppo grande principessa per isposare un povero trovatello il cui patrimonio non si comporrà che di una capanna e d’un campo di fave. Fior de’ Piselli, mia cara, è partito per il sottoprefetto o per il procuratore del re, o fors’anche per lo stesso re se diventasse vedovo. Qui si parla di cose gravi, e voi non siete ragionevole.

— Tesoro delle Fave è più che noi due insieme, rispose la vecchia, dopo aver un pochino riflesso.

«D’altronde è un affare che riguarda lui solo, e sarebbe mal fatto spingere la cosa senza consultarlo.

Ciò detto il vecchio e la vecchia s’addormentarono profondamente.

Il giorno cominciava a spuntare, quando Tesoro delle Fave balzò dal letto per andare secondo il solito al campo, e fu molto stupito di non trovare che i suoi abiti festivi nel baule nel quale aveva riposto gli altri egli stesso prima di coricarsi.

— Eppure oggi è giorno di lavoro dovunque, se il calendario non isbaglia disse fra sè. Bisogna che mia madre abbia da festeggiare qualche santo di cui non abbia udito parlare in tutta la mia vita, per avermi preparato durante a notte il mio bel gabbano e il berretto di gala. Che sia fatto intanto come ella lo desidera, poichè in nulla la vorrei contrariare stante la sua età gravissima e, perchè il tempo perduto potrò ricuperarlo facilmente durante la settimana, levandomi più presto e tornando più tardi. Perciò Tesoro delle Fave s’abbigliò più galantemente che potè, dopo aver pregato Dio per la salute de’ suoi parenti e la prosperità delle sue fave.

Mentre si disponeva a uscire, non foss’altro che per dare un’occhiata alle sue siepi prima dello svegliarsi della vecchia e del vecchio, egli incontrò lei sulla porta, che portava un buon brodo ancor fumante, e lo pose sulla piccola tavola con un cucchiaio di legno: — Mangia, mangia, gli disse ella, non ti privare di questo brodo col miele e un tantino d’anice verde come l’amavi quand’eri bambino; perchè tu hai molto, ma molto cammino da percorrere, oggi.

— Questa è bella! disse Tesoro delle Fave, guardandola con aria stupita; ma dove mi mandate oggi?

La vecchia sedette sur un panchettino, e colle mani sulle ginocchia rispose ridendo: Nella società, Tesoretto mio, nella società! Tu finora non hai visto altro che noi e due o tre cattivi rivenduglioli, ai quali vendi le fave per provvedere alle spese della casa da quel bravo figliuolo che sei; ma siccome un giorno, se il prezzo delle fave si sostiene, sarai un gran signore, è necessario, piccino mio, che tu faccia delle conoscenze nella grande società. Bi-