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99 - che ci voleva la rivelazione per poter concepire il mondo an che solo come rinnegabile. 189. La cosa più rara da trovarsi nei filosofi è l'onestà i n l e 1- 1 e 1 1 u a 1 e ; forse essi dicono l'opposto e forse anche lo credono : \. ma tutta la loro opera porta come conseguenza che debbono am- mettere solo certe verità: sanno che cosa debbono dimostrare, e quasi si riconoscono filosofi per il fatto che sono d'aci/ordo intorno a questa « verità ». Ci sono, per esempio, le verità morali. Ma la fede nella morale non è ancora una prova di moralità: ci sono casi — e il caso dei filosofi è di questi — in cui una tale fede è sem- plicemente una immoralità. 4. FILOSOFI.^ E SCIEN'Z.\- 190. Io devo esporre l'ideale più difficile del filosofo. Non è lo studio che lo crea. Il dotto è un animale da gregge nel dominio della conoscenza; egli indaga perchè gli è stato comandato e insegnato di far così. i91. Pregiudizio intorno ai fj lo so f i: si scambiano cogli uomini d i s_c i e iL Z a. Come se i valori fossero dentro le cose e non si do- vesse far altro che tenerli fermi! Fino a che punto essi indagano sotto l'influsso di dati valori (il loro odio per l'apparenza, il corpo, ecc.). Schopenhauer riguardo alla morale (Scherno dell'utilitarismo). Alia fine la confusione giunge al punto che si considera il darvi- nismo come una filosofia, ed ora il dominio è degli uomini della scienza. Anche i Francesi, come Taine, cercano o credono di cercare senza avei-e la misura del valore. Il prosternarsi dinanzi ai «fatti» una specie di culto. Effettivamente annientano gli apprezzamenti esistenti. Spiegazione di questo malinteso. Chi comanda sorge di rado: egli fraintende sè stesso. Si vuole assolutamente allontanare da sè l'autorità e metterla nelle circostanze. In Germania, l'ap- prezzamento del critico fa parte della storia della virilità che si desta. Lessing, ecc. (Napoleone sopra Goethe). Di fatto questo mo- - 1