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87 — sicché questi mezzi giungono ora alla sua coscienza sotto forma di fini, come norma di fini... ciò vuol dire che una specie deter- minata d'uomini considera le proprie condizioni d'esistenza come condizioni da imporre legalmente, come « Verità » « bene » « perfezione »; essa t i r a n n e g g i a... E' una forma della fede, dell'istinto il non rendersi conto, da parte di una specie d'uomini, che la propria specie è condizionata, il non rendersi conto della pro- pria relatività, in confronto ad altre specie. Sembra almeno che sia giunta la fine per una specie d'uomini (popolo, razza) quando que- sta specie diventa tollerante, concede diritti uguali e non pensa più a voler esser padrona. 162. .\ssociare il vizio a qualcosa di così decisamente penoso che si finisce per fuggire dinanzi al vizio per sbarazzarsi di ciò che è le- gato ad esso. È il celebre caso di Tannhàuser. Tannhauser esaspe- rato dalla musica di Wagner che gli fa perdere la pazienza, non può più resistere neppure presso la signora Venere; tutt'a un tratto la virtù cominciò ad avere per lui delle attrattive; una giovane della Titringia cresce in valore, e ciò che è ancora più grave, egli gusta persino la melodia di Wolfram di Eschenbach... La virtù, in certe circostanze, è solo una forma rispettabile della stupidaggine: chi potrebbe perciò volerle male? E questa specie di virtù non ha cessato, ancor oggi, di esistere. Una specie di dabbe naggine contadinesca, più svegliata, che è però possibile in ogni con- dizione e che non si può incontrare altrimenti che coll'ammirazione e col sorriso, crede ancora oggi che tutto sia in buone mani, cioè nella « mano di Dio » : e quando essi sostengono questa afferma- zione, con quella loro modesta sicurezza, proprio come se dicessero che due e due fanno quattro, noi ci guarderemo bene dal contrad- dirli. Perchè turbare questa pura pazzia? Perchè oscurarla colle nostre preoccupazioni intorno all'uomo, al popolo, alla meta, al futuro? E se anche volessimo non potremmo farlo. Essi vedono ri- flessa nelle cose la loro n&pettabile stupidaggine e la loro bontà (per essi vive ancra il vecchio Dio deus viyops!); noi altri vedia- mo qualcosa di diverso nelle cose : la nostra natura enigmatica, le nostre contradizioni, la nostra saggezza più profonda, più dolo- rosa, più diffidente.