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142.
Tutta quanta la concezione della gerarchia delle passioni:
come se essere guidati dalla ragione fosse cosa giusta e normale,
— mentre le passioni sono anormali, pericolose, semi bestiali e,
oltre a ciò, considerando la loro meta, niente altro che desideri
di piacere.
La passione è degradata 1° come se essa si manifesti sempre
in modo disdicevole e non sia necessaria e non sia sempre il mobile,
2" in quanto essa mira a qualcosa che non ha un valore superiore,
ad un piacere...
11 misconoscere la passione e la ragione come se quest'ul-
tima fosse un essere a sè e non invece uno stato di rapporto fra
diverse passioni e diversi desideri; e come se ogni passione non
avesse in sè la sua quantità di ragione...
Esistono popoli e uomini assolutamente ingenui i quali cre-
dono che un bel tempo costante sia una cosa desiderabile : essi cre-
dono ancora oggi in rebus moralibus che r« uomo buono » e sola-
mente l'ic uomo buono » sia qualcosa di desiderabile, e che il
progresso dell'evoluzione umana debba mirare a far si che egli solo
rimanga (e in questo senso soltanto si debbono dirigere tutte le
intenzioni). Questo è un pensiero antieconomico al massimo
grado, e come già dicemmo, il colmo dell'ingenuità, l'espressione
dell' effetto piacevole che produce « l'uomo buono » ( — egli
non suscita timori permette la rilassatezza, dà ciò che si può
prendere).
Con una visione più elevata si desidera proprio, invece, il sem-
pre crescente dominio del cattivo, la crescente liberazione
dell'uomo dalla restrizione morale, ristretta e paurosa, la crescita
della forza, per poter prendere al proprio servizio le maggiori forze
naturali, le passioni.
144.
Come sotto la pressione della morale ascetica della rinuncia
di sè precisamente i sentimenti dell'amore, della bontà, della com-
passione, persino quelli della giustizia, della generosità, dell'eroismo
dovevano essere fraintesi.
K la r i c c h e z z a della p e r s o n a 1 i t à, la pienezza in sè.