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US - Confrontate il sacerdozio ebraico. 118 I residui dei deprezzamento della natura per mezzo della trascendenza morale. Valore della rinunzia di sè, culto dell'altruismo : credenza in una ricompensa nel concatena- mento delle conseguenze; fede nella bontà, nel genio stesso come se tanto l'uno quanto l'altra fossero conseguenze della ri- nunzia a ?è;la continuazione della sanzione della Chiesa nella vita civile : volere a ogni costo fraintendere la storia (come se fosse opera educatrice per fin; morali), oppure essere pessimisti riguardo alla storia (quest'ultimo stato di spirito è una conseguenza del de- prezzamento della natura come lo ò quella pseudo-giustifi- cazione, quella insistenza a non voler vedere quello che vede il pessimista....). 119. « La morale per la morale » è un gradino importante nella snatu- ralizzazione della morale: essa stessa appare come valore ultimo. In questa fase la religione si è impregnata di essa ; lo vediamo per esem- pio nel giudaismo. Ed esiste anche una fede in cui essa si separa di nuovo dalla religione, in cui nessun Dio le sembra abbastanza « morale » : allora essa preferisce un ideale impersonale. In questo caso ci troviamo ora. «L'arte per l'arte» principio ugualmente pericoloso: si introduce cosi nelle cose un'opposizione falsa, e si giunge a una ca- lunnia della realtà (« l'idealizzazione » nel brutto). Quando si spo- glia un ideale della realtà, si abbassa la realtà, si impoverisce, la si calunnia. « Il bello per il bello» «il vero per il vt'-- ro », «il bene per il bene» sono tre formedel cattivo sguardo per la realtà. L'arte, la conoscenza, la morale, sono mezzi; invece di riconoscere in essi l'intenzione di rendere la vita più in- tensa, sono stati messi in rapporto con un'o pposizione della vita, con «Dio» in certo modo come rivelazione di un mondo superiore che si vede trasparire di tanto in tanto, attraverso questo mondo. «Bello e brutto» «vero e falso» «buono e c a 1 1 i vo » queste separazioni rivelano delle condizioni di esi- stenza e di gradazione non solo nell'uomo in generale, ma in tutti i complessi solidi e duraturi che vogliono separarsi dai loro avver-