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97 — diventa più forte attraverso le sventure che minacciano di an- nientarlo; raccoglie istintivamente da tutto ciò che vede, ode, sperimenta, in favore del suo grande intento, segue un principio che scaglie; lascia andare molte cose; egli reagisce con una lentezza che è stata educata da una lunga precauzione e da un orgoglio voluto — egli prova lo s t ' m o I o, esamina da dove viene, a che mira, non si sottomette; è sempre in compagnia di se stesso, sia che si trovi coi libri o cogli uomini o coi paesaggi; egli onora, quando sceglie' quando concede, quando si f i d a di qualcuno. 631. Che cosa è distinto? Il dover incessantemente rappre- sentare se st-esso, il cercare condizioni in cu: si ha incessantemente bisogno di atteggiamenti : il lasciare la felicità al g r a n numero: cioè la felicità, quale pace dell'anima, virtù, comodità, rigatteria anglo-angelica alla Spencer; il cercare istintivamente delle gravi re- sponsabilità; il saper creare dovunque dei nemici, alla peggio anche in se stessi; il contraddire costantemente al gran numero, non colle parole, ma colle azioni. 632. Non voler avere nessuna lode: si fa quello che è utile, o quello ohe fa piacere, o quello che si deve fare. 633. Che cosa è la castità nell'uomo? che il »uo gusto sessuale sia rimasto nobile, che egli non ami in rroticis ciò che è brutale, nè ciò che è morbido, nè ciò è prudente. 634. Il «concetto d'onore»: che riposa sulla fede nella « buo- na società » nelle principali qualità cavalleresche, nell'obbligo di rappresentare incessantemente se stessi. Essenzialmente: che non si attribuisca importanza alla propria vita; che s= tenga assolutamente ai modi più rispettosi da parte di tutti quelli coi quali si è in contatto (almeno con quelli che non fanno parte di « no: ») : che non si sia - 2