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più imporla è la debolezza della personalità, così ohe essa è conso-
nante e come una corda troppo eccitata, trema continuamente....
una estrema irritabilità.
3) Si confonde la causa con l'effetto: non si capisce la
« dècadence » come fisiologica e nelle sue conseguenze si vede la
IJropria causa del « trovarsi male »; tutta la morale religiosa è qui
compresa.
-4) Si anela a uno stalo in cui l'uomo non soffre più : la vita
viene sentita veramente come base del male; si valutano gli stati
d'incoscienza, apatici (il sonno, la sincope) infìni'amente di
più degli stati coscienti: di qui una metodica....
Quello che si trasmette per eredità non è la malattia, ma la
morbosità: la mancanza di forza contro il pericolo di dannose
immigrazioni, ecc.; la forza di resistenza rotta, cioè, espresse mo-
ralmente: la rassegnazione e l'umiltà dinanzi al nemico.
Mi sono chiesto se lutti questi valori superiori dell'attuale filo-
sofìa, della morale e della religione non si possono confrontare coi
valori degli indeboliti, dei malati mentali, dei nevraste-
nici; essi rappresentano in una forma più attenuata, gli
stessi mali....
I] valore di tutti gli stati morbosi è che essi mostrano in una
Isnte d'ingrandimento certi stati che sono normali, ma, come nor-
mali, sono a mala pena visibili.
La salute e la malattia non sono qualcosa di essenzial-
mente diverso, come i medici antichi, e ancor oggi alcuni praticanti
credono. Non bisogna farne due principi o entità distinte, che lottano
per !a conquista dell'organismo vivente e fanno di esso il loro campo
di battaglia. Queste sono insulsaggini o chiacchiere che non valgono
più nulla. Di fatto, fra queste due specie dell'esistenza vi sono solo
differenze di grado :1 'eccesso, la sproporzione, la disarmonia dei fe-
nomeni normali costituiscono lo stato di malattia. (Claude Bernard).
Come il «male» può essere considerato come un eccesso, una
disarmonia, una sproporzione, così «il bene» può essere una
dieta protettrice contro il pericolo dell'esagerazione, della
disarmonia, della sproporzione.
La debolezza ereditaria come elemento domi-
nante: causa dei valori superiori.