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46 — 507. Valore biologico del b e 1 1 o e del b r u 1 1 o. Ciò che ci dispia- ce istintivamente, dal punto di vista estetico, è stalo dimostrato in seguito ad una lunga esperienza, essere nocivo e pericoloso, al- l'uomo e degno di diffidenza. L'istinto estetico che parla bruscamente (per esempio nel disgusto) contiene un giudizio. In questo senso il bello si trova fra le categorie generali dei valori biologici del- l'utile, del benefico, di ciò che aumenta la vita, ma cosi che un gran numero di stimoli, i quali ci fanno pensare soltanto da lontano, a cose e a condizioni utili e con esso si collegano, ci procurano il sentimento del bello, cioè l'aumento del senso di potenza ( — non sono dunque solamente delle cose, ma anche le sensazioni che ac- compagnano queste cose, oppure i loro simboli). Cosi il bello e il brutto appai-e condizionato: e cioè ri- guardo ai nostri valori inferiori di conservazione. Pre- scindere da questo per determinare il bello e il brutto non avrebbe senso. 11 bello ha tanto poca esistenza quanta ne ha il buono, il vero. Noi singoli si tratta poi ancora delle condizioni di con- servazione di una certa specie d'uomini : cosi 1' u o m o da gregge proverà il sentimento del valore, del bello dinanzi a og- getti diversi da quelli che ispirarono questo sentimento all'uomo-ec- oezione e al superuomo. L'o ttica superficiale che prende in considerazione solo le conseguenze immediate, quella che crea il valore del bello (e anche del buono e del vero). Tutti i giudizi istintivi hanno la vista corta riguardo alla conca- tenazione delle conseguenze : essi consigliano ciò che c'è da feire come prima cosa. L'intendimento è essenzialmente un o r g a- n 0 inibitorie che si oppone alla reazione immediata che segue un giudizio istintivo: essa ferma, continua a riflettere, vede la catena delle conseguenze che si prolunga piii in là e piìi a lungo. 1 giudizi sul bello e sul brutto sono miopi. ( — hanno sempre l'intelletto contro di sè); ma sono convincenti nel massimo grado: si appellano ai nostri istinti là dove essi si decido- no più rapidamente, pi-onunciando il loro sì e il loro no, prima che la ragione possa prender la parola. Le affermazioni abituali del beilo si suscitano e si sti- molano reciprocamente: queuido una volta l'istinto estetico è al- l'opera una folla di perfezioni multiple e di varia origine si cristal- lizzano in tomo K alla bellezza particolare ». - 2