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3 — rende possibile la vita, la grande seduttrice alla vita, il grande sti- molante della vita. L'arte quale unica forza superiore di opposizione contro tutta la volontà di negazione della vita come l'anticristiana, l'antibuddistica, l'antinichilista per eccellenza. L'arte quale liberazione di chi conosce, di chi vede e vuol vedere il terribile e problematico carattere dell'esistenza, di chi conosce il tragico. L'arte quale liberazione di chi agisce, di colui che non solo vede il terribile e problematico carattere dell'esistenza, ma di chi lo vive, lo vuol vivere, dell'uomo tragico-combattente, del- l'eroe. L'arte quale liberazione di chi soffre, quale via a condizioni in cui il dolore è voluto, trasfigurato, divinizzato, in cui il dolore è una forma del grande rapimento. m. In questo libro si vede che il pessimismo, anzi per esser più chiari, il nichilismo è considerato come la « verità ». Ma la verità ■non vale quale suprema misura di valore e ancor meno quale su- prema potenza. La volontà della parvenza, dell' illusione, dell'in- ganno, del divenire e del mutare (dell'illusione oggettivata) è qui considerata come più profonda, più primitiva, « più metafìsica » della volontà di verità, di realtà, di apparenza : quest'ultima è in sè soltanto una forma della volontà di illusione. Nello stesso modo il piacere è da considerarsi più originale del dolore : il dolore va considerato solamente come condizionato, come una conseguente manifestaziione della volontà del piacere (della vo- lontà di divenire, crescere, foggiare, cioè di creare; ma nel creare è incluso il distruggere). Si concepisce un supremo stato di affer- maziioiie dell'esistenza dal quale il supremo dolore non può esser el iminato : lo stalo t r a g i c o-d i o n i s i a c o. iV. Così, questo libro è persino antipessimista: e lo è per il fatto che insegna qualcosa che è più forte del pessimismo, « più divino » della verità: l'arte. Nessuno vorrebbe, a quanto sembra, parlare più seriamente dell'autore di questo libro in favore di una nega- zione radicale della vita, di una non-azione ancor più che di una pura negazione orale della vita. Tuttavia l'azione sa, — e lo sa per — 24