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L’indisciplinatezza dello spirito moderno sotto ogni specie di apparenza morale.
Le parole che si ostentano sono: la tolleranza (per l’incapacità al «sì» o al «no») la largeur de sympathie (un terzo di indifferenza, un terzo di curiosità, un terzo di eccitabilità morbosa) la «obiettività» (che vuol dire: mancanza di personalità, mancanza di volontà, incapacità di «amare»); la libertà contro la regola (romanticismo); la verità opposta alla falsità e alla menzogna (naturalismo); la tendenza scientifica (il «document humain» cioè il romanzo d’appendice, l’addizione invece della composizione); la passione al posto dei disordine e della intemperanza; la profondità in luogo della confusione e dell’arruffio dei simboli.
19.
Si conosce la specie di persone che si è innamorata della frase: «Tout comprendre c’est tout pardonner». Sono i deboli e sopratutto i delusi: se c’è in tutto qualcosa da perdonare, c’è anche in tutto qualcosa da disprezzare. E’ la filosofia della delusione che si avvolge qui così umanamente nella compassione e guarda dolcemente. Sono romantici la cui fede è tramontata e vogliono almeno stare a vedere come le cose accadono e procedono. Chiamano questo «l’art pour l’art», l’oggettività, ecc.
20.
Sovraccarico, curiosità e compassione sono i nostri vizi moderni.
21.
Di che cosa partecipa il nostro mondo moderno? dell’esaurimento o della ascensione? La sua molteplicità e irrequietezza condizionate dalla più alta forma del diventar cosciente.
22.
I Tedeschi non sono ancora niente, ma diventano qualcosa; dunque non hanno ancora nessuna cultura, dunque non possono