Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/149

ól - ressi di relazione.... « Elelazione » viene intesa qui tanto come in- fluenza del mondo esteriore quanto come reazioni che questa in- fluenza necessita dalla nostra parte; e anche per gli effetti che noi esercitiamo al di fuori. Non è una guida, ma un organo con- duttore. 303. Le percezioni dei sensi proiettate al « di fuori » : « dentro » e « fuori » — qui comanda il c o r p o ? La stessa forza assimila- trice e ordinatrice che domina nell'idioplasma, domina anche nel- l'incorporazione del mondo esteriore : Le nostre percezioni sensorie sono già il risultato in noi di questa assimilazione e di questa immedesimazione riguardo a tutto il pas- sato; esse non seguono immediatamente « l'impressione ». 304. Riguardo alla memoria bisogna disimparare; qui sta la seduzione principale, accettare un'« anima » che eternamente ripro- duce, riconosce ecc. Ma ciò che è vissuto continua a vivere « nella memoria »; io non sono responsabile del fatto che « viene »; la vo- lontà è qui inattiva, come per il giungere di ogni pensiero. Accade qualcosa di cui io divengo cosciente: ora viene qualcosa di simile: chi lo chiama? chi lo sveglia? 305. Ogni pensiero, giudizio, percezione considerate come compa- razioni, hanno per presupposto una «posizione di ugua- glianza», anzi, prima ancora una « formazione di eguaglianza ». Eguagliare è la stessa cosa che l'incorporazione della materia nelJa ameba. Più tardi si ha il « ricordo, in quanto qui l'impulso ad egua- gliare appar già represso: la differenza viene conservata. Ri- cordare è come un mettere sotto rubrica e inscatolare; attivo — chi? 306. La fede nel corpo è più fondamentale che la fede nell'anima; questa ultima credenza è sorta dalla osservazione non scientifica dell'agonia del corpo (qualcosa, che lo abbandona. Credenza nella verità del sogno — ). — lb