Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/139

141 - deJle condizioni di conservazione e di sviluppo. Tutu i nostri organi della conoscenza e dei sensi sono sviluppati soltanto in rapporto a delle condizioni di conservazione e di sviluppo. La fiducia nella ragione e nelle sue categorie nella dialet- tica, dunque la valuta zione della logica, dimostra sol- tanjo_ r u t i 1 i t à di quest'ultima per la vita", utilità già dimostrala dall'esperienza : n on già la sua « v erità ». Che una quantità di credenza debba esistere; che bisogna poter giudicare; che manchi il dubbio riguardo ai valori essenziali : — queste sono le presupposizioni di tutto ciò che è vivo e della vita di ciò che è vivo. Dunque è necessario che qualcosa debba essere considerata vero, — ma non importa che sia vero. « Il mondo vero e il mondo apparente» — io riconduco questa antinomia a dei rapporti di valore. Abbiamo proiettato le nostre condizioni di conservazione come attributi dell'essere in generale. Dal fatto che, per prosperare dobbiamo essere stabili nella nostra credenza, siamo giunti ad affermare che il mondo « vero » non è mutevole nel suo divenire, ma che è l'es- sere , I ♦ 273. •» « Verità » : nel mio modo di pensare non indica necessariamente un'opposizione all'errore, ma soltanto, nei casi più fondamentali, la posizione reciproca di diversi errori : press'a poco che l'uno è più an- tico, più profondo dell'altro, forse persino non sradicabile, in quanto un essere organico della nostra specie non potrebbe vivere senza di esso; mentre altri errori non ci tiranneggiano a tal segno da diven- tare condizioni di vita, anzii, paragonati a tali « tiranni », possono essere messi da parte e « confutati ». Se una ipotesi è inconfutabile, perchè dovrebbe essere per que- sto vera? Forse questa idea muove a sdegno i logici, i quali stabi-' liscono i loro limiti come limiti delle cose: ma io ho dichia- rato guerra da molto tempo a questo ottimismo dei logici. 274. L' accertamento fra « vero » e « non-vero » e in generale l'accertamento dei fatti, è fondamentalmente diverso dalla composizione creatrice dal formare, plasmare, soggiogare, volere che costituiscono l'essenza della filosofia. Metter — 1