Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/134

36 - noi possiamo esaminare come ancora non si è mai esaminato: siamo in generale l'autocoscienza della storia. Godiamo diversamente, sof- friamo diversamente : la nostra attività più istintiva è il confronto di una inaudita molteplicità. Intendiamo tutto, viviamo tutto, non abbiamo più nessun sentimento ostile in noi. Anche se noi stessi ci scapitiamo, la nostra curiosità conciliante e quasi amorevole, va imperterrita verso le cose più pericolose. « Tutto è buono » — ci costa fatica negare. Soffriamo, quando diventiamo così poco intelligenti da prendere partito contro qual- cosa.... In fondo, noi dotti ubbidiamo meglio di tutti alia dottrina di Cristo. 261. Non ci si rende abbastanza conto della barbarie delle idee in cui noi altri Europei viviamo ancor oggi. E' permesso di credere ai nostri giorni che la « salvezza dell'anima » dipende da un libro!... E mi si dice che, ancor oggi, si crede questo. A che serve tutta l'educazione scientifica, tutta la critica dei testi, e l'ermeneutica, se una tale assurdità, come la spiegazione / della Bibbia, sostenuta dalla Chiesa, non ha ancora fatto salire a t ut^i i vis i ilj^ssore della vergogna? 262. L'ironia della civiltà europea : si considera come vera una certa cosa e se ne fa un'altra. A che serve, per esempio, tutta l'arte del leggere e tutto il senso critico, se l'interpretazione ecclesiastica della Bibbia, la protestante come la cattolica, continua a esser man- tenuta come prima? — 2C3. Da meditare: in che modo questa credenza nefasta alla provvidenza divina continua ad esistere, questa credenza di un tempo, che paralizza la mano e la ragione; in che modo sotto le formule « natura », « progresso », « perfezionamento », « darwi- nismo », sotto la superstizione di un certo rapporto fra la felicità e la virtù, la sventura e la colpa, sussistano ancora le premesse e le interpretazioni cristiane. Questa assurda fiducia nell'anda- mento delle cose, nella vita, neir« istinto vitale », quella brava r a s- se.g nazione che è la fede, che basta che ognuno fac-cia il prò- - 1