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02 - Ijattirnento : è il primo maestro di scherma nella società disiinta di Atene: egli non rappresenta altro che l'intelligenza supe- ri o r e ; la chiama <f virtù » ( — indovinò che essa era la s a 1 v e z z a; egli non era libero di essere intelligente, lo era de rigiicur); essere padrone di se stesso per entrare nella lotta munito di argomenti e non di passioni ( — l'astuzia di Spinoza, — l'analisi degli errori pas- sionali); — scoprire che la passione procede in modo illogico; abi- tudine dello scherno di sè, per danneggiare nella radice il senti- mento del rancore. Cerco di capire da quale stato parziale e idiosincrasico si possa dedurre il problema socratico; la sua identificazione della ragione — virlìt — felicità. Egli ha ammalialo con questo assurdo della identità : la filosofia antica non riuscì più a sbarazzarsene. .Assoluta mancanza d'interesse oggettivo : odio contro la scien- za : l'idiosincrasia di considerar jè com e problema. Allucinazioni acustiche in Socrate: elemento morboso. E' più ripugnante l'occu- parsi di morale quando lo spirito è ricco e indipendente. Da che dipende che Socrate è un monomane morale? Ogni filosofìa pratica, viene immediatamente in prima linea, in caso di bisogno. Morale e religione quando diventano l' interesse principale sono indici di uno stato di necessità. 195. — L'intelligenza, la chiarezza, la durezza, e la logica conside- rate come armi contro la parte selvaggia degli istinti. Questi ultimi devono essere minaccianti e pericolosi, altrimenti sa- rebbe senza senso sviluppare l' intelligenza sino alla tirannia. Fare un tiranno dell'intelligenza: — per questo bisogna che gl'istinti siano dei tiranni. Ecco il problema; allora era di attualità. La ragione diventò — virtù — felicità. Soluzione: i filosofi Greci si pongono sullo stesso fatto fon- damentale delle loro esperienze interiori come fece Socrate: a cin- que passi dall'eccesso, dall'anarchia, dalla dissolutezza — sono tutti uomini della decadenza. Considerano Socrate come un medico: la logica è per essi volontà di potenza, di dominio di sè, di « felicità ». La selvatichezza e l'anarchia degli istinti in Socrate sono un sin- tomo di decadenza. Così pure la superfetazione della logica e della chiarezza della ragione. Entrambi sono anormalità e dipen- dono l'una dall'altra. Critica. La decadenza traspare in questa preoccupazione della « felicità » (cioè della « salvezza dell'anima », cioè il considerarsi in istato di pericolo). Il suo fanatismo nell'interessarsi alla « felicità » - 1