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prefazione del traduttore | xxv |
stri Cantori; già nutriva in segreto il culto pel nuovo genio sorto non invano al suo popolo, e
veniva maturando confusamente la dottrina, formolata netta in séguito, che la nascita o la rinascita dello spirito musicale è per una nazione il gran prodromo, il segno dei tempi. Un giovine italiano, colto e geniale, che al sessanta fosse stato chiamato da Verdi e trattato come amico e fatto partecipe delle sue idee sull’arte e dei suoi disegni artistici, non sarebbe stato invaso dall’entusiasmo, non si sarebbe fermo nella persuasione, che il buon genio e l’avvenire d’Italia era nel genio della musica? Nietzsche fu invitato da Wagner a Triebschen, divenne suo amico e familiare, gradito compagno di passeggiata, di conversazione e di sfogo. I tedeschi erano per ritrovare la loro patria antica: lo spirito della musica era risorto, e dallo spirito della musica rinasceva la tragedia; rinasceva dunque sulla vetusta e sacra terra aria la divina Ellade: i miti, i titani, i lottatori contro la natura, gli uccisori di draghi, i conoscitori delle tenebre e della luce, i sapienti del bene e del male, i consci operatori di là dal bene e dal male, gli eroi ritornavano: la nuova Grecia della modernità era
la Germania.
Come si vede, il filo che il filosofo-filologo si traeva dal cuore e ne intesseva il suo mondo novello, scorre semplice e schietto come il filo del filugello, altrettanto nitido, altrettanto tenace e fragile! Posato sulla verde foglia del gelso, cioè sulla Grecia bella della sua fantasia, il filugello ha