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la cultura alessandrina 155


abbiamo la cultura alessandrina, o l’ellenica, o l’indiana (brahmanica).

Tutto il nostro mondo moderno è preso alla rete della cultura alessandrina, e riconosce come ideale l’uomo teoretico munito delle supreme forze conoscitive e dedito al servigio della scienza: di lui è prototipo e progenitore Socrate. Tutti i nostri mezzi educativi si uniformano originariamente a cotesto ideale: ogni altra esistenza deve faticosamente aprirsi una via subalterna, come esistenza permessa, ma non già intesa al vero fine. Ciò posto, in un senso che quasi atterrisce, l’uomo colto per una lunga età è stato riconosciuto solamente nella forma dell’uomo erudito: perfino le nostre arti poetiche hanno dovuto svilupparsi da imitazioni erudite; e nell’effetto sostanziale della rima verifichiamo tuttora la derivazione della nostra forma poetica da esperimenti artistici espressi in un linguaggio non già spontaneo, ma propriamente ed essenzialmente erudito. A un greco schietto riescirebbe affatto incomprensibile il moderno uomo di cultura, che pure è per sé stesso intelligibile, cioè Faust, l’inappagabile Faust, che esasperato dall’istinto del sapere si lancia con tutte le sue facoltà nelle braccia della magia e del diavolo; Faust, che ci basta di porre a confronto con Socrate, per avvederci, che l’uomo moderno principia a presentire i limiti di quella gioia socratica del conoscere, e dal vasto e procelloso pelago del sapere domanda ormai un approdo. Quando una volta Goethe, col pensiero a Napoleone, disse ad Ecker-