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Giunta di Governo indirizzava ai Pergolesi – per la terza volta riportiamo fra voi il sacro vessillo nazionale, bello ed immacolato, come bello, splendente è il sole dell’Italia nostra!

E veramente, era la terza volta che egli, per la libertà e con la libertà, tornava a Pergola.

Adempiuto il suo compito per la redenzione delle Marche, un altro se ne assumeva il Ginevri: quello di provvedere ai più urgenti bisogni e agli interessi del suo paese nativo.

Capo della Giunta di Governo, di cui facevan parte anche lo Ionni, Giuseppe Fulvi, Antonio Salvatori. Alessandro Ciaruffoli, il dottor Carlo Geronzi, Raffaele Monti e l’avv. Francesco Guazzugli, dispose con essi, innanzi tutto, che niun impiegato nei pubbici uffici venisse licenziato, meno quelli che si fossero lasciati trasportare ad atti di straordinaria prepotenza o di fanatiche persecuzioni. – Degno riscontro alle angherie, alle vessazioni clericali! – Provvide, sempre d’accordo con gli altri della Giunta, alla formazione di una Guardia Nazionale, chiamata a mantener l’ordine e a cooperare, ove ne fosse il bisogno, alla difesa della Patria; sciolse le antiche rappresentanze comunali di Pergola e dei paesetti vicini, e ne nominò altre di intemerati patrioti; istituì scuole diurne e serali, affidando