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avversarie chiedevano, riuscì di transiggere per sole onze 28,800 (lire 355,600.)

Frattanto il Principe Colonna nella primavera del 1818 infermatosi gravemente, mostrava molto interesse di conoscere, se nel patrimonio di Sicilia dovessero succedere le figlie che tanto prediliggeva, o pure un nepote agnato. Il Coppi compilò una legale relazione indicante l’acquisto di tutti i feudi nel secolo XIV, il tenore delle investiture e citando le vigenti leggi ne sottometteva il suo legale parere nel senso che Margherita, figlia primo-genita (moglie di D. Giulio Cesare Rospigliosi Duca di Zagarolo) aveva esclusivamente il diritto di successione al patrimonio Gioeni, tranne onze 46,000 che sembravano soggette alla primogenitura Colonna di Roma.

Il Principe cessò di vivere ai 26 di giugno e la sua figlia primogenita succedette al Principato di Castiglione. La illustre Principessa, decoro della Romana nobiltà, che sapeva apprezzare gli onorati ed interessanti servigi resi dal Coppi, lo confermò nella amministrazione e gli conferì inoltre pieni poteri, con illimitata fiducia; e perchè potesse vivere onoratamente ed indipendente da altre occupazioni, con munificenza degna degli avi suoi e delle storiche generose gesta de’ Colonnesi, gli assegnò un cospicuo onorario.

Intanto il Coppi che dimorava stabilmente in Sicilia, chiese alla Principessa di Castiglione di poter far ritorno a Roma e recarsi nella Sicilia soltanto in circostanza che la di lui presenza vi fosse necessaria, e così dal 1817 al 1854 ventidue volte fece il viaggio da Roma a Palermo.

Nel 1818 Ferdinando I. abolì in Sicilia le Primogeniture ed i fidecommessi e nel 1821 li autorizzò a li-