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va. Dopo questo nulla essendovi, che a se tirar possa l’attenzione d’un viaggiatore non resta altro, che continuare il cammino ed entrare in città da Porta Nuova.

Riesce grato il passeggio ascendendo fuori della porta di S. Martino l’angusta via, che sta quasi a lato alla stessa a destra, uscendo da quella, perchè percorso poco tratto di strada si giunge sopra la sì detta fossa del castello, luogo coltivato dietro la chiesa, e parte del Borgo di S. Martino, ove si ammira in bell’aspetto la città sottoposta lambita dal maestoso Adige, e la pianura a destra dell’Adige, un dì detta isola di S. Lorenzo, ed un poco più avanti dopo il muro, sopra il quale viene per mezzo di condotti provveduto d’acqua il castello, si vede la faccia del castello a est su d’una roccia tagliata a picco, formando per tal modo una specie di piccola valle, che denominasi la Cervara dall’essere stato questo luogo sotto i Principi, e Vescovi un recinto per tenere dei cervi. Quivi arrivati è prezzo dell’opera ascendere lo stradone che conduce a Bassano, osserva-