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Nicarete.

Ma non ho voglia... non so...

Tucrito.

(pregando e porgendole egli stesso con insistenza la cetra ch’è andato a prendere)

Una... una corta...

Nicarete.

Ma corta... (prende la cetra dalle mani di Tucrito e dopo un leggiero arpeggio comincia la recitazione. L’attrice abbia cura di dire i versi non declamando, ma dipingendo con naturalezza e colorito drammatici)

          Pallida, immota, sola, le chiome
               Sparse, è Arïanne prostrata al lido;
               Indarno, indarno ripete un nome:
               Su l’onda vasta si perde il grido.
                    Gonfi di pianto figge i bei lumi
               Lunge, ove un’ultima vela scompar:...
               «Non c’è più nulla! non ci son numi!»
               E la bestemmia muore nel mar.
          Cinto di pampini passa un Iddio:
               Dolce le parla: «Pianger perchè?
               «S’ei te per Ninfa lascia in oblìo,
               «Io cento Ninfe lascio per te.
                    «Sorgi, ancor restano gioie, o gentile,
               «Finchè i tuoi occhi diano baglior!
               «Fin che il tuo viso carezzi aprile,
               «Sorgi, ancor Numi restano e fior!...»