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Nicarete.
(celando il volto fra le mani)
Che mi rammenti!
Tucrito.
...Perchè Solone, legislatore nostro di gloriosa memoria, su queste faccende non ischerzava; e alle ripudiate per infedeltà comminò una vita di umiliazioni peggiore della morte...
Nicarete.
Oh, Venere!
Tucrito.
...Tanto che ad essa hai preferito lasciare qui gli Dei patrii e i patrii sepolcri e rifugiarti in Megara...
Nicarete.
E là, tu hai incontrata me, cittadina libera, di sangue nobile, sulla pubblica via a vender nastri:... ti sei impietosito della mia sventura... mi hai raccolto in tua casa... hai fatto di me la tua compagna...
Tucrito.
E oggi sono io che ti riconduco in Atene...
Nicarete.
Dove i miei padri dormono...