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e gli viense in capo di provarlo co' su' fratelli; sicché gli ugnette le ferite, e miracolo! eccoteli che s'arrizzano in piedi rinsanichiti e vispoli, come se non fusse stato nulla. Pieno di grand'allegrezza il primogenito chiese perdono del su' malestro a' fratelli e loro gliel'accordorno, e gli dissano che lui sbagliava, perché la Principessa non l'avevan tocca nemmanco con un dito; poi seguitorno a camminare, finché giunsano alla presenzia del Re. Feste e baldorie ne fecian tante, che troppo ci abbisognerebbe a raccontarle; le campane sonorno alla distesa, che pareva un nabisso; il primogenito si riunì per sempre con la Principessa e il Re trovò delle signore per mogli al secondo e al terzogenito, e gli nominò impiegati della Corte con dimolti quattrini e con de' poderi al loro comando. E a questo modo la mi' novella è finita.