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trovava per su' disgrazia, nun arritornava più a casa. Il giovane però, coraggioso e temerario, appunto perché in nella selva ci si correva pericolo, s'incaponì d'andarci, e pigliato con seco il cane, la lancia e lo stioppo, fece partenza. Lui aveva di già morti dimolti uccelli, e a un tratto deccoti si leva un temporale, che pareva il finimondo, con lampi, troni e saette da isbalordire, e l'acqua pioveva giù a bocca di barile. Il giovane, molle insino all'ossa, s'accanava per nuscir dalla selva, ma la via e' l'aveva spersa; sicché, acchiappo dalla notte, vedde una grotta e pensò meglio di bucar dientro e lì aspettarci il giorno. La grotta era piena di statue di marmo bianco con diversi atteggiamenti; ma il giovane nun ci badò troppo, stracco e fradicio a quel modo: invece, ravviò delle legna secche e con l'acciarino accese un po' di foco per rasciuguarsi e cocere gli uccelli morti, ché la fame nun gli mancava, e intanto ripensava alla su' moglie e si pentiva dimolto di nun avergli dato retta. Di lì a un po', eccoti che apparisce una vecchiarella nella grotta, e la sbatteva i denti come intirizzita dal freddo e tutta fradicia da capo a' piedi. Adagio adagio s'accosta al giovane e lo pregò di lassarla riscaldare. Dice lui: - Vienite pure, nonnina, che mi tierrete compagnia. La vecchiarella si siedé e offerì al giovane del sale per gli uccelli arrostiti, del pane per il cane e della sugna per ugner l'armi; ma a mala pena che il giovane ebbe mangiato gli uccelli, il cane il pane, e l'armi furno unte, tutti diventorno statue di marmo lì appiccicati addov'erano. Sicché la Principessa nun vedendo più arritornare il marito, lo credé morto, e il Re addolorato da questa perdita diede ordine che la città si vesta a bruno. Ora 'gli è tempo di sapere quel che 'gli accadeva infrattanto nella casa de' genitori del giovane sciaurato. Dal mumento che lui fu partito, ugni giorno guardavano la boccetta dell'acqua chiara, se mai la s'inturbassi, e un giorno, pur troppo! l'acqua la s'inturbò a bono. A quello spettacolo dice il secondogenito: - Il mi' fratello maggiore o è morto, o gli è intravvienuta qualche disgrazia. Vo' ire a cercarlo. Tienete; anch'io vi lasso questa boccetta d'acqua chiara, e se mai la fa come quell'altra, vo' sapete che dovete pensar di me e quel che vi tocca a fare. [