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67] servitori, ché nun gli potiedan dar dietro e lo persano di vista. Al terzo banchetto disse il giovane al cane: - To', Fido, corri e fa' il medesimo dell'altre volte; ma questa, lassati pigliare all'uscio di cammera mia. Il cane stiede agli ordini, e le guardie quando presano il cane a quel modo, sentito che 'gli era di quel giovane, pure lui l'arrestorno e lo menorno davanti al Re. Il Re in nel vedere il giovane lo ricognobbe, e gli disse: - Nun sie' tu quello che ti profferisti di salvare la mi' figliola dal Mago e libberare da quel fragello tutta la citta? - Sì, Maestà, i' son io, - gli arrispose il giovane; - e di fatto i' feci com'i' avevo promesso. A quelle parole s'alza inviperito il ciabattino e principia a bociare: - Nun è vero, nun è vero. I contrassegni dell'ammazzamento son io che gliegli ho porti al Re, e il Mago l'ho morto con le mi' propie mane. Il giovane però senza sconturbarsi si arrivolse al Re e gli dice: - Bene! che si portino qui le sette teste mozzate del Mago e si vedrà chi ha ragione. A male brighe le sette teste le depositorno a' piedi del Re; fa il giovane: - Oh! guardate un po' se queste teste abbino le su' sette lingue dientro la bocca. Ma siccome le sette lingue nun ce le trovorno, il giovane tirò fora di seno il pannolino addove lui l'aveva rinvolte, e poi per filo e per segno raccontò quel che gli era accaduto. Il ciabattino nunistante nun voleva darsi per vinto; pretese che le lingue e' l'aveano da misurare a' su' posti per ricognoscere se ci andevano; e ugni volta che la prova via via gli rinusciva a traverso per lui, dalla rabbia scaraventava di sotto al su' culo uno de' sette cuscini, e quando fu all'ultimo, gambe mia! s'attentò per iscappare: ma lo presano subbito e per comando del Re fu impiccato in piazza in quel vero mumento. Tutti allegri il Re, gli sposi e i convitati si siederno a mensa a far baldoria, e poi conclusan le nozze, e vienuta la sera ognuno andette a dormire. Quando fa a mala pena giorno il giovane si levò, aperse la finestra e vedde dirimpetto una selva piena d'uccelli, sicché gli viense la voglia di cacciar là dientro: ma la moglie lo scongiurava a dismetterne il pensieri, e gli disse, che quella selva era incantata, e qualunque ci si [68]