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59] ubbligato a fare; il Re poi 'gli urlava a gola squarciate, nun sapendo in che mondo si fusse. Quando il ragazzotto smettiede il sono, il Re tutto stafelato scese in nella prigione a domandare chi era quel gustoso che si spassava a quel mo'; subbito viene avanti il ragazzotto e dice: - Son io, Maestà! 'Gli è con quest'organino ch'i' fo nascere il chiasso; e giù, in quel mentre, sona e risona daccapo; e il Re salta di qui, salta di là, che pareva un razzo matto. - Smetti, smetti! - berciava il Re: - tu mi rovini. Il ragazzotto a quel bocìo non sonò più, e il Re gli disse allora: - Che me lo vo' tu vendere codesto organino 'ndiavolato? - Perché no, Maestà? - arrispose il ragazzotto. - Ma a che patti? - Guà, a' patti di prima, - gli disse il Re. - Cogliomberi! - scramò il ragazzotto. - Troppo grassa, Sant'Antonio! O novi patti e chiari, o riprincipio a sonare, e sòno infino a tanto che nun siete tutti sfiaccolati e morti. Disse il Re 'mpaurito: - Fagli te, dunque, i patti. Dice il ragazzotto: - Deccogli. I' vo' che mi s'accordi di sentire le brame della Principessa, quand'i' sarò a letto con lei, e che lei sia ubbligata a rispondermi. I' prometto per il mi' lato di stare a su' comandamenti. Il Re ci pensò un po' su prima d'acconsentire; ma tra la paura di riballar daccapo, e quel che mulinava in nel core, arrispose: - Per me l'accordo; ma in cammera ci metto doppie guardie e du' lampioni accesi. A male brighe sortito di lì il Re, lui fece chiamare la su' figliola 'n segreto e gli disse: - Bada bene, i' ti comando che stanotte a tutte le domande di quel ragazzotto malandrino, quando tu sie' a letto con lui, sempre tu gli arrisponda di no alle su' richieste. La Principessa, con un inchino, a quelle parole arrepricò: - Babbo, lei nun dubiti, che l'ubbidisco. Eccoti, viense la sera e il ragazzotto se n'andiede a letto con la figliola del Re, e doppo che furno sdraiati da del tempo, dice il ragazzotto: - Con il fresco che fa, che vi par egli bene, sposa mia, di tienere aperte accosì le finestre? E la Principessa: - No. - Dunque, guardie, - bocia il ragazzotto, - per ordine espresso della Principessa, che le finestre siano serrate. E le finestre viensan serrate. Passa [60]