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sentire queste nove si rodeva dall'astio, e di mal animo tavìa contro il su' proprio sangue, che ti fa? Corre dalla Regina madre del Re e gli scopre tatto. La Regina da un lato si rallegrò cognoscendo vivo il su' figliolo; ma per un altro 'gli era stizzita, perché il Re aveva sposato a quel modo lesto una ragazza di bassa nascita e di mestieri vile; e però nun messe tempo in mezzo e almanaccò il rimedio, che fu di disseparare a ugni patto i dua 'nnamorati, e l'Ostessa gli promettiede d'aitarla, e la pigneva a commetter del male col dire dimolte birbonate e calunnie in verso la Bell'Ostessina. A corte, in nel cercare, gli avevano finalmente ritrovo la strada del palazzo incantato, sicché nun fu punto difficile alla Regina di scrivere una lettera e mandarla al Re, con ordine di vienir via subbito al governo del popolo; il Re però arrispose, che lui addov'era ci steva troppo bene, che la su' sposa nun la voleva lassare dibandonata e neppure i su' bambini, e che il popolo nun gli pareva che avessi bisogno che lui stasse proprio a corte; anco dal palazzo incantato lui poteva dare udienza e sbrigare tutte le faccende del Regno. Vistasi al perso la Regina ricorse a un ripiego; diede a intendere al Re che la su' lontananza aveva risveglio l'ambizione del Re confinante, sicché questo coll'assercito s'era partito per dar l'assalto allo Stato, e lo Stato e lei medesima si trovavano in gran ristio, nun sapendo come difendersi insenza la persona del Re su' figliolo; e perché l'invenzione paresse vera, la Regina disse a un parente, che mettessi assieme de' soldati in su' i confini in ficura di nemici del Regno. A questa nova il Re, che 'n sull'onore nun ci scherzava mai, cascò nella rete, e si preparò a partire, e partì subbito per il campo assieme co' su' battaglioni, doppo grandi preghiere alla sposa, che badassi bene d'esser prudente per iscansare i tradimenti di chi gli voleva del male: anzi, tirato fori un vestimento tutto pieno di sonaglioli, lo diede alla Bell'Ostessina e gli disse: - Se caso mai t'avvienga qualche cosa a traverso e tu sie' 'n pericolo, mettiti diviato addosso questi panni e scotigli forte. Abbenché lontano, lo scampanellìo i' lo sentirò, e a corsa tu mi vedra' vienire al tu' soccorso. Tu ha' capito? Ma tieni la testa con teco. Dopo monta a cavallo e se ne va. [