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497] arrivi da ugni parte del mondo, con gran traini e servitori, e con armi luccichenti quanto la spera del sole. Ma ne' tre giorni della festa, Fiordinando a visiera serrata e con in vetta alla lancia ora il diamante, ora i capelli e ora la pezzola della Regina buttò per le terre cavalli e cavaglieri, che parevan pipistrelli in nel cascare, e nun ne rimase uno ritto, sicché viense gridato vittorioso e sposo della Regina, che quando gli vedde aprire l'elmo e lo ricognobbe, s'arrovesciò tramortita dal gran contento sulla poltrona. E accosì fatto lo sposalizio, la Regina e Fiordinando ritornorno a casa e furno ricevuti con festa e allegria dalla Corte e dal popolo.