Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/494

477] aspettarla 'nsino a giorno solo 'n mezzo del salone; sicché di lì a un po' deccoti 'l servitore che gli domanda: - O rustico, che volete 'n queste parti? Che 'gnoranza è la vostra di nentrare in nel palazzo del Re? Aresti a essere un ladro. Via! e lesto, o vi pago a sòno di legnate. Dice il giovanotto: - Nun s'arriscaldi. I' ho dato un oggetto alla Principessa, perché lo vegga 'l Re, e lei deve riportarmelo, e però i' aspetto. Fa 'l servitore: - Ma che oggetto? Che 'nvenzioni te mi trovi? La Principessa nun n'ha bisogno della robba degli altri e nun sta in confidenzie con la canaglia. O te ne vai, che vo' chiudere 'l portone, o te risti di buscarne da arricordartene per un pezzo. Al giovanotto gli principiò a montar la mosca al naso per quelle male parole, e poi, tardi veh! e' gli s'apersano gli occhi in sul tradimento della Principessa, e però si mettiede 'n lite a bono. Ma di repente decco che sbucano i soliti soldati co' un randello tra le mani, e 'nsenza rembolare scaricano a quel disgraziato una gragnola di botte 'n sulle costure, e tutto macolo e pesto lo pintano a calci fora del palazzo; sicché lui 'gli ebbe di catti di nun rimaner morto, e brindellon brindelloni nuscì dalla città bene scorbacchiato e durò dimolta fatica a riscontararsi co' su' fratelli in nel logo fisso per l'avanti. Ficuriamoci se gli girava a que' tre, che per essere stati tanto mammalucchi gli avevan perso ugni loro ricchezza! Poeri, meschini più che prima, co' una fame da nun si dire, e al più piccino poi gli era tocco anco peggio; un carico di legnate, ma di quelle! Mogi e 'mbronciti e 'nsenza parlare si buttorno a siedere a pie' d'un muro, e ognuno 'n sé faceva la su' meditazione su quel che gli era successo e nun sapevano propio che pesci pigliarsi per tirare 'nnanzi; quando doppo un bel pezzo al maggiore gli viense vòlto gli occhi in su e vede che 'n vetta del muro sporgevano du' piante di fichi brogiotti, ma di que' belli e appetitosi, una pianta di neri con la camicia strappata e una pianta di bianchi. Scrama: - Oh! chi ce gli ha barbi lassù que' fichi, se dianzi nun v'erano? Alla su' voce i fratelli si scionnano e 'l più piccino disse: - Qualcuno che ci assiste. C'è almanco da cavarsi la fame. 'Gnamo, facciamone una scorpacciata. Nun ebbano che da allungar le mane, e colsano [