Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
ragione tanta gallorìa de' su' cognati, mentre che lei era rimasa in nella miseria e il su' marito s'arrapinava notte e dì per buscarsi a fatica un po' di campamento; sicché diceva a Gigiuccio: - Che domine di sorte han tocca Menico e la Gaspera? Tu nun lo vedi che lusso? Loro mangiano, vestono e dormon meglio e 'nsenza durar fatica. Ma Gigiuccio arrispondeva: - Gli aranno vinto al lotto. L'Agata però non era troppo persuasa e volse provarsi a tirar su le calze alla Gaspera. Le donne si sa, le più e' nun tierrebbano un cocombaro all'erta, massime se stuzzicate 'n sull'ambizione, e la Gaspera, dagli oggi dagli domani, e' finì con isvesciare in gran segretezza all'Agata quel che era intravvienuto a Menico là dientro al bosco; e l'Agata a male brighe che seppe ugni cosa 'gli andette di posta a raccontarlo al su' marito. Scrama Gigiuccio: - Perdincina! Mi vo' provar anch'io alla listessa 'ntrapresa. E difatto la sera, messe le ceste al ciuco, doppo la mezzanotte 'gli era gufato tra le rame della quercia in attenzione de' ventidua ladri. Quelli viensano carichi di robba rubbata e il capo-ladro disse: - To', il ciuco di quell'altra volta! Lesti, cercate per il bosco se c'è gente niscosta. Ma uno gli arrispose: - Che! 'gli è tatto inutile. È un ciuco dibandonato da' boscaioli. È più meglio lassarlo stare, che nun s'accorghino di noi, se ma' vengano a ripigliarlo. Questa ragione parse bona al capo-ladro, che subbito scramò: - Cicerchia, apriti, - e la lapida s'aprì, e quando furno sortiti dal sotterraneo, al comando: - Cicerchia, serrati, - la lapida si serrò. Gigiuccio che aveva visto e sentuto ugni cosa, lui pure, doppo partiti i ladri, fece il listesso, e pienate le ceste del ciuco riviense a casa tutt'allegro della sorte toccatagli. Ma per disgrazia, tra lui e la su' moglie contrastavano a chi mancava più di mitidio, e in poche settimane gli rinuscì di dar fine al capitale, sicché Gigiuccio pensò d'arritornare al bosco anco di giorno e ribrezzarsi co' un'altra soma di ricchezze alla barba de' ladri. E fece accosì, e per istare più al sicuro dientro al sotterraneo, disse: - Cicerchia, serrati, - e la lapida, torna al su' posto, e' serrò laggiù 'n fondo Gigiuccio. Lui, accesa una lanterna, concredendosi al sicuro, badava a mettere assieme di gran fagotti di munete, vestuari, copertoi, prosciutti, salami e ceci, e quando gli parse [