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445] A simile comando una lapida niscosta sotto terra si spalancò e tutti e' ladri bucorno giù nello sprofondo, e doppo un bel pezzetto risortiti fora, il capo-ladro disse: - Cicerchia, serrati, La lapida si rimettiede da sé al su' posto e i ladri si dilontanorno alla rifruga. Menico capì subbito che lì ci doveva essere 'l magazzino de' rubbamenti, e a male brighe nun sentiede più lo scarpiccìo de' ladri, pian pianino scendette dalla quercia e con l'idea d'arrisicare una bella sorte anco lui scramò: - Cicerchia, apriti. La lapida al comando s'apri e Menico infilziò dientro alla buca, e vedde uno stanzone gremo d'ugni ben di Dio. 'Nsenza trattienersi Menico prendé quattrini da pienarne le du' ceste del su' ciuco, e poi vestuari, lenzola, copertoi, e anco prosciutti, salami e ceci, e rinuscito fora, disse: - Cicerchia, serrati, - e la lapida si serrò. E siccome il sole principiava a far capolino, Menico mettiede il ciuco al trotto e 'n verso le cinque lui era già a casa. La moglie Gaspera, che 'n tutta la notte dal gran pensieri nun aveva chiuso un occhio e aspettava il su' marito ritta 'n sull'uscio, quando Menico apparì, disse: - Sia lodato il Signore! I' ti credevo morto dalla burrasca di ieri a sera. Addo ve sie' stato, marito mio? - Zitta, zitta, moglie, nun far tanto chiasso, - dice Menico: - i' ho trovo la fortuna. Sbrigati e aitami a scaricare il mi' ciuco, e queste ceste si riporranno niscoste 'n cambera. Domanda la Gaspera: - Ma che t'è egli successo? In che mo' questi misteri? - M'è successo - dice Menico - ch'i' ho scoperto il covo de' ladri co' una lapida che a comandargli: "Cicerchia, apriti", s'apre; e poi: "Cicerchia, serrati", e quella si serra; e i' nun ho fatto il minchione, ma ho rubbato più che ho possuto a que' ladri. Ma zitta, perché, se quando s'avveggano del malestro mi trovassano, no' siem tutti morti. Con queste ricchezze Menico e la Gaspera facevano da un pezzo vita scelta; Menico al bosco nun ci andeva più mai; rimpulizzì la casa, comperò della terra, tiense cavallo e calessino e se la passava da signore. In sulle prime l'Agata, moglie di Gigiuccio nun ci abbadò agli sciali di Menico e della Gaspera; ma siccome, loro ugni giorno e' si mettevano sempre più alla grande, all'Agata gli principiò l'aschero e la bramosia di [446] cognoscere perché