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che nella corte ognuno cercava la su' compagnia: il Re poi la tieneva come figliola e la Principessa quasimente come sorella. A dispetto delle premurie che avevan per Giovanna e della vita scelta che menava nel palazzo, lei però ragazza avvezza alla su' libertà di campagna spesso la s'annoiava per le cirimonie della corte e la si sentiva oppressa di rimaner serrata tra le mura d'un palazzo e d'una città; e però disse un giorno alla Principessa: - E che si fa egli noi qui serrate dalla mattina alla sera e sempre in sul medesimo tenore di vita? È vero che nun ci manca nulla. Pure se no' s'andesse via un po' a gironi per il mondo a divertirsi, a vedere de' loghi e delle persone nove, oh! la serebbe la gran bella cosa! Dice la Principessa: - Tu sie' matta, Giovanna! Il Re, i' ne son quasi sicura, il permesso d'andar sola con teco a girar per il mondo e' nun me lo darà mai. Ti par egli? E la gente nun istarebbe mica zitta. Arrisponde Giovanna: - Che! vo' vi sgomentate proprio di nulla. Ecco la mi' proposta. Si sceglie altre dieci ragazze, tutte belle; si vestano in nel medesimo modo di noi due; e accosì si viaggia. A dodici ragazze in un branco chi volete gli dia noia? Alla Principessa gli garbeggiò il consiglio di Giovanna, e corse subbito dal Re a chiedergli il permesso; ma il Re nun volse darglielo: disse, che lui era vecchio e bramava la su' figliola vicina; che 'n que' tempi e sempre le donne sole nun potevano insenza pericolo e vergogna andar giostroni per paesi lontani e sconosciuti; sicché la Principessa ritornò da Giovanna, come dice il proverbio, con la trombe in nel sacco. Giovanna però nun si smarrì a quel rifiuto. Scrama: - Ci vo io dal Re, e credete pure che a me mi rinusce farlo rimutare di pensieri. E gli rinuscì davvero, tanto lei seppe raggirarlo a forza di daddoli e di belle parole; e tante gliene snocciolò, che il Re si dovette dare per vinto, anco perché s'era impegno in sin da principio di concedere a Giovanna tutto quel che lei gli addomandava. Dunque Giovanna si diede sull'apparecchiare ugni cosa per il viaggio; e prima trovò dieci ragazze, e poi fece cucire dodici vestimenti compagni; e quando le robbe furno pronte, la Principessa, Giovanna e le altre dieci ragazze montorno in du' carrozze comide, dissano addio al Re, e partirno in branco dal palazzo; e per dimolti giorni girandolorno [