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é no? Appunto i' cercavo chi m'aitasse. I' ho la moglie malata e nun c'è chi la custodisca e vo' siete al caso. Nentrate pure, e' ci s'accomida facile, se vo' vi contentate di poco. Accosì la Caterina stiede per serva da quell'oste e campellava alla meglio; ma il pensieri l'aveva ugni mumento al su' sposo e al su' bambino, e nun si sapeva dar pace che quel birbone di Maestro fusse rinuscito nelle su' vendette. Ma riveniamo al figliolo del Re, che s'è lassato alla guerra. La guerra finì e feciano le paci, e subbito il figliolo del Re volse ritornare al su' paese. Poero giovanotto! Lui credeva d'arritrovare la Caterina e il bambino in nella villa, e 'n scambio trovò il bambino morto e la Caterina scappata, che nissuno potiede dirgli in che parte fusse ita. 'Gli arebbe dato il capo per le mura dal dispiacere smenso, e su' padre, in nel vederlo a quel mo' disperato, e' si pentiede, pur troppo tardi, d'averlo scontradito per la superbia in verso la su' moglie 'gnota. Ma per dargli un po' di consolazione gli permetté di spassarsi e di viaggiare a su' piacimento; e il giovanotto 'gli andeva girelloni, tanto solo che in compagnia, un po' di qua, un po' di là, per ismenticarsi la su' disgrazia. Ma che? Quando s'ha l'amaro dientro al core e' non c'è zucchero capace di raddolcirlo. Insomma, gli succedette che nell'essere a caccia si riscontrò un giorno con quel Maestro, che per essersi accorto del nascondiglio della Caterina e' si studiava di scoprirla a dargli dell'altra noia, e però spasseggiava in quel paese con l'idea di nentrare nell'osteriuccia con qualche bona scusa. Diventorno amichi tra il figliolo del Re e il Maestro, che anco gli fece fare la cognoscenza del babbo della Caterina; ma il Maestro nun lo sapeva che quel figliolo di Re fusse lo sposo della Caterina e lui nun gli raccontò ma' nulla; e' su' segreti lui nun gli appalesava a nissuno. E accosì passò diverso tempo e ugni tanto que' tre tutt'assieme si ritrovavano per isvagarsi e discorrire e battere con lo stioppo in spalla la campagna: ma il figliolo del Re delle parole 'n bocca nun ce n'aveva dimolte, e steva mutolo e pensieroso, sempre con la mente alla su' Caterina. Una volta che i tre amichi ebbano cacciato tutto il giorno, stracchi e co' una fame da lupi viensano a capitare all'osteriuccia, addov'era la Caterina: volsano dunque riposarsi e desinare, [427] e