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27] Il servitore stiede lì come isbalordito in sulle prime; ma poi s'arricordò che il Re 'gli aspettava una ragazza a conversazione, e corse a dargli la notizia che la c'era; però, abbeneché dimolto bella, scalza, scarruffata e colla rocca a' fianchi, di poche parole e meno complimenti. A farla corta, Giovanna viense alla presenzia del Re, e nun si sconfuse nemmanco a riverirlo, o subbito domanda. - Addov'è questa Principessa? Il Re allora alzò un braccio per accennargli la cammera, e Giovanna, svoltate le spalle a Sua Maestà, franca entra dientro; e a male brighe vista la Principessa a siedere sur una poltrona, lei si messe a cantare una canzona tanto redicola, e l'accompagnava con de' gestri tanto buffi e sversati, che la Principessa nun si potiede più fracchienere o la principiò a ridere di core; e siccome dal riso steva lì lì per isvienirsi, diede il comando che Giovanna gli nuscisse subbito di cammera. In 'ugni mo', fu rotto il diaccio, sicché bastava che Giovanna si trovassi in presenzia della Principessa, ché a forza di canti, di balli, di giuccate o di racconti redicoli, Giovanna era capace di scommoverla alle risa dalla mattina alla sera, e 'gli accadette che in pochi giorni il naturale della figliola del Re viense mutato a bono, e di malinconica e triste addivenì allegra per sempre. Il Re nun capiva più nella su' pelle dal gran contento, e per ricompensa e' nominò Giovanna damigella della Principessa, e poi gli disse, che lei chiedessi pure quel che voleva, perché lui senza 'ndugio gli avrebbe conceduto ugni cosa. Passò del tempo che Giovanna steva nella corte del Re, quando gli nascette la bramosia di vestirsi anco lei alla reale, e diceva alla Principessa: - Oh! che nun istarebbe bene a me pure la robba vostra? Rincricchiata a modo i' potre' fare la mi' ficura, come una vera e propria damigella di corte. Gnamo! che ve ne pare, padrona? I' v'accompagnerei anco alla spasseggiata, s'i' avessi de' vestiti a garbo. Detto fatto, vestirno la Giovanna da signora, ed apparse più bella in que' panni. Di lì a un po' Giovanna si messe a pensare che tutti la credevano una signora per il su' vestuario, ma che in fondo lei era un'ignorante, che nun sapeva nemmanco la Santa Croce; e però volse imparare a leggere e a scrivere, e gli assegnorno de' maestri a istruirla, e con la 'struzione la su' mente si schiarì tanto, [28]