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411] cambera sul letto, e poi con quell'unguento dell'armadio di Tognarone le medica, e doppo un po' le du' donne soccallano gli occhi e adagino adagino tornano 'n sé e si levano rinsanichite. Che allegrie in nel ricognoscersi! Nun si pole nemmanco raccontarle. Basta, si dissano tutti e' successi e finirno col fare una congiura contr'a Tognarone per ritornarsene a casa sua in ugni mo'. Doppo mangiorno a du' palmenti, che della fame ficuratevi se loro n'avevano, e la Caterina le niscose 'n segreto, perché Tognarone non le scoprissi, quando arritornava. Dice la Caterina: - Lassatemi 'l pensieri a me, che forse mi rinusce fargliela in sull'auzzatura a questo birbone venduto. Me l'ha da pagar cara. Deccoti che arriva doppo diversi giorni Tognarone e la Caterina premuriosa va a riscontrarlo, l'accompagna 'n casa e gli fa mille finezze; Tognarone nun capiva più 'n sé dal gran contento, e 'nsenza accorgersene, dalla tanta fede per la Caterina, lui finì che quasimente lei lo menava per il naso; sicché quando gli parse tempo disse la Caterina: - Mi' omo, de' mi' vecchi 'gli è un bel pezzo ch'i' nun ne so più nulla. Poeri mi' genitori! Loro e' si lamenteranno di me con bona ragione. E poi con queste carestie è capace per insino a mancargli 'l campamento. Sai, mi' omo, quel che ho ideato? Ho ideato di mandargli a mi' genitori un cassone pienato di robba, e te me l'ha' da portare. Addomanda Tognarone: - Ma che ci metti dientro? - Da mangiare, de' vestiti e qualche altro gingillo, - arrispose la Caterina: - ma quando i' l'ho chiusto, che vo' nun sia ardito d'aprirlo per istrada. Badate, veh! perch'i' starò a vedere, e se vo' disubbidite, i' vi cavo gli occhi con le mi' mane. Dice Tognarone: - Almanco, che te nun lo faccia tanto peso. La Caterina dunque ammannì 'l cassone, ma 'n scambio di pienarlo con soltanto della robba per regalo e' ci accomidò sdraiata l'Assunta, e quando l'ebbe serro disse a Tognarone: - 'Gnamo, pigliatelo e portatelo al su' destino. Abbeneché con isforzo Tognarone prendette 'l cassone e se lo mettiede in onca, 'n sulle spalle, via; ma ci si ripiegava sotto. Scrama: - Arcipreti! e' pare un masso. Dice la Caterina: - È che vo' siete un poltrone e la fatica nun vi garba. Sbrigatevi, e abbadate che nun vi caschi, e arricordatevi di nun aprirlo, se vi [412]