Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/426

409] dispensa? È segno che me la sono 'ngollata per contentarvi. - Ora si vederà, - dice Tognarone, e principia a girar per casa barbottando: - Manetta, mi' Manetta, addove sie' tu? Manetta, mi' Manetta, addove sie' tu? - e a male brighe che lui s'avvicinò all'acquaio, la Manetta subbito e' bocia: - Deccomi, padrone. Gli era lei tutta d'un pezzo come per l'avanti. Guà! e' finì al solito: con un randello Tognarone la macolò tanto la Tieresina, che lei parse morta distesa per le terre, e allora quel birbone la tracinò pe' capelli nella medesima stanza addov'era l'Assunta e ci mettiede 'l catenaccio. Daccapo il giorno doppo Tognarone con un viso ridente si presenta alla casa delle tre sorelle, e quando la Caterina lo vedde di lontano, subbito gli si fece 'ncontro a domandargli le nove dell'Assunta e della Tieresina. Dice Tognarone: - Eh! le stanno bene: ma ènno dimolto acciaccinate, perché vanno alla festa. Anzi loro gradirebbano la vostra compagnia per aitarle e poi per ispassarsi assieme. Se volete vienire, e' m'hanno mando a posta per pigliarvi. La Caterina, che era più furba, dimolto persuasa del discorso di Tognarone la nun fu; ma per nun gli dare sospetto di nulla arrispose: - A lassare i mi' vecchi soli mi rincresce; in ugni mo', se loro nun hanno accezione, i' son contenta dello 'nvito. Insomma si trovorno d'accordo, e la Caterina col fagotto de' su' panni andette via con Tognarone e nun si fermorno per insino a casa, e quando nentrati, disse la Caterina: - Addove sono le mi' sorelle? - Le tu' sorelle c'ènno e nun c'ènno, - arrisponde Tognarone con un grugnaccio malandrino. Scrama la Caterina: - Che vole dire un simile 'ndovinello! Dice Tognarone: - E' vole dire che loro si portorno tuttaddua dimolto male, con gran disubbidienza, e ch'i' l'ho legnate a morte e butte in una stanzaccia a sbasire. E la listessa sorte ti toccherà anco a te, se ti girassi operare di tu' capriccio. Alla Caterina gli mancò poco che num gli viensano le convulsioni a quella nova; ma si fece forza per nun si tradire, perché subbito pensò che era più meglio infingersi, e accosì forse avere un bel pan di ricatto; sicché la disse: - Avete fatto bene, Tognarone, a gastigarle le mi' sorelle; e vo' nun vi dubitate, che di me nun poterete lamentarvi. Comandate pure, ch'i' son pronta a ubbidirvi 'n tutto e per [410] tutto. -