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Ma torniamo a' ladri, quando loro si partirno dal vecchio per in verso la su' casa. Picchia, chiama, fistia e nimo gli rispondeva. Guà! la Caterina 'gli era scappata via, lo credo! Gli conviense buttar giù l'uscio a forza di calci, e s'accorgevano che dientro era vôto di persone vive. Il Capo-ladro s'arrabbiò a bono, tanto più che s'avvedde anco della fuggita del figliolo del Re, e ci corse poco che nun si dettan tra di loro que' birboni per via del più piccino, perché gli apponevano tutta la colpa a lui di quel malestro; da ultimo però fecian le paci e il Capo-ladro in nel girare viense a cognoscere per i bandi lo sposalizio della Caterina, e si mettiede in nella testa una barbara vendetta. Per sincerarsi di più lui si travestì da gran signore, e un bel giorno che spasseggiava per la città reale vedde assieme con il su' sposo la Caterina a pigliare il fresco in sulla terrazza del palazzo, e subbito con un dito ritto e' fece accenno scossandolo che lui 'ntendeva di rifarsi. La Caterina a quel verso s'insospettì, e strignendo gli occhi cognobbe bene che quel signore era Tonino, e dato una voce al Re glielo disse: - Guarda quel signore: 'gli è il capo-ladro che ci cerca. Ma quando le guardie andorno per arrestarlo, Tonino 'gli era di già sparito e nun ricomparse più per le strade; bensì almanaccò un tradimento per avere nel su' possesso la Caterina e ammazzarla a modo suo. Lui fece fabbricare una colonna di legno prezioso al più bravo artieri, e la ricoperse da capo a piè di monete d'oro e d'argento, di catene e di pietre di gran prezzo, e dientro alla colonna ci serrò un ragazzo da lui 'ndettato siccome 'gli aveva da diportarsi; poi chiamò un garzone e gli disse: - Tieni: va' a venderla questa colonna e urla forte: ma se capita qualche persona anco ricca sfondolata, te gli ha' a chiedere un prezzo disorbitante, perché nun possa comperarla la colonna; se scambio viene il Re, a lui dagliela per regalo. La cosa dunque successe propio accosì, e la colonna l'ebbe il Re, che comandò la mettessino in sul cassettone della su' cambera. La Caterina però nun era contenta e steva 'n sospetto che quel mobile contenessi dell'inganno, e lo disse anco al Re che ci badassi; ma il Re nun ci volse credere e gli parseno giuccate le idee della su' moglie. Infrattanto il Capo-ladro 'gli era ito da una vecchia, che di solito bazzicava in nella Corte per de' servizi, o a [394] portare