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sce [387] Tonino daccapo a sentire l'idea delle ragazze e seppe che d'accordo loro avevan concluso, che la maggiore fusse la trascelta per il matrimonio; sicché fissato lo sposalizio, passata che fu una settimana per ammannire il corredo della Tieresa, la mattina arriva Tonino 'n carrozza assieme a quattr'altri su' fratelli minori, con vestuari da festa, catene d'oro, anelli pieni di pietre preziose e il cappello a banda 'n sul cocuzzolo del capo, e finita la cirimonia, loro fecian montare la Tieresa in nella vettura, e detto addio alle du' sorelle, se n'andorno per il su' destino. Cammina cammina, pareva che la strada per arrivare all'abitazione di Tonino fusse dimolto lunga; ma quando cominciò a farsi buio, la carrozza si mettiede per un bosco folto, e a un tratto disse Tonino alla Tieresa: - Lo sa' te chi son io? Dice la Tieresa: - Sicuro che lo so. Vo' siete Tonino, il mi' sposo. Dice Tonino: - Eh! per questo 'gli è giusto. Ma i sono un capo-ladro, e i mi' fratelli èn tutti ladri, e no' si va a rubbare e assassinare tutte le sere. - Oh! birboni! - scrama la Tieresa. - Rimenatemi a casa mia. Nun ci vo' vienire con voi. Vo' m'avete tradito. Dice Tonino: - Eh! ora te ci siei e bisogna che te ci stia; e bada di portarti bene e di far l'ubbidienza, se ti preme la tu' vita. Figuratevi le disperazioni di quella poera donna! Ma nun c'era più rimedio. Doppo del tempo la carrozza si fermò a una casetta 'n mezzo alla macchia, e quella 'gli era la casetta degli assassini; scesano e la Tieresa la messan dientro, e Tonino gli disse: - L'obbligo tuo è di tienere il quartieri ravviato, di farci da mangiare, e badare che ugni cosa sia ben addesata per le stanze. Nun c'è da dormire. La notte no' si va fora, e te devi serrar la porta, e a male brighe si ritorna subbito aprirla. E nun ci fare aspettare, insennonò, poer'a te. C'è poi un vecchio, nostro cognoscente, che ugni tanto porta una cesta di cotone. Nun lo pigliare se nun è di bona qualità; e te con questo cotone tu ha' da rinvoltare la nostre gioie, che ènno per gli armadi e i cassettoni. Nun ti smenticare di nulla. Per la prima e la seconda notte le cose camminorno per il su' verso e la Tieresa fu sempre pronta a aprir l'uscio, quando gli assassini arritornavano a casa carichi di robba rubbata; ma la terza notte, stracca [388]