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375] te, che una sposa cortese, vaga ed amorosa c'è bell'e ammannita, se ti garba. Dice Andreino: - Si vede che vo' avete perso 'l cervello, che nun v'arricordate nemmanco dell'obbligo vostro in verso il padre. A me nun me ne 'mporta nulla de' vostri spassi. I' son partito da casa con l'idea di trovar l'acqua della Regina Marmotta, e nun c'è ricchezza, né piacere, né donne al mondo che sian capaci di smovermi da questo pensieri. Il solo mio diletto sarà di potere guarire il nostro babbo, e voi vergognatevi! I fratelli di Andreino in nel sentirlo parlare accosì si sconturborno forte e nun gli arrisposano; bensì ingrugniti gli voltorno le stiene, e lui, innanzi che finissano i du' giorni della fermata, 'gli era già rimonto in sulla nave; sicché, spiegate le vele, con felice viaggio presto si ritrovò al paese dell'Armenia. Quando fu Andreino dientro l'Armenia, per ugni parte lui domandava che gl'insegnassino addove istava la città della Regina Marmotta, ma tutti dicevano che loro nun avevan ma' sentuto parlarne; soltanto uno, doppo girato delle settimane, 'gl'insegnò che c'era un omo che forse lo poteva sapere. Dice: - Va' lassù 'n vetta a quel monte: lì e' ci abita un vecchio quanto 'l mondo, di nome Farfanello, e se lui nun la sa questa città che te cerchi, vole dire che nun si trova in nissun lato. Dunque Andreino con gran fatica e gran ristio ripì su quell'alta montagna e ci vedde una casuccia, e subbito picchiò all'uscio e una voce domandò: - Chi siete? che volete? Dice Andreino: - I' sono un giovanotto e bramerei parlare al signor Farfanello. Gli viense aperto e fu fatto passare alla presenzia di quel vecchione, che gli disse: - Che brama questo giovane? Arrisponde Andreino insenza peritarsi: - Mi ci porta qui un caso dolente. I' ho il babbo cieco, e m'hanno assicurato che per guarirlo 'gli occorre medicarlo con l'acqua della Regina Marmotta. I' son però vienuto da voi, perché m'insegnate addov'è la città di questa Regina. - Eh! caro giovane, - scramò Farfanello, - i' l'ho sentuto ricordare questo logo, ma è dimolto lontano. Prima bisogna traversare un mare grande, che ci vorrà un mese di cammino almanco; e il cammino 'gli è pericoloso, perché ci si scontrano strasmisurati orsi bianchi capaci d'assaltare per insino de' grossi navigli. In [376] ugni mo',