Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/370

nel [353] corrire alla cerca degli animali scoprirno la Rosina gufata tra le rame e le foglie, e si fermorno tutti a abbaiargli d'attorno; il Re co' cacciatori, concredendo ci fusse qualche liepre al covo, corsan tutti e veddano la bambina tremolante e bianca com'un panno lavato. Dice il Re: - Che ci fai te costì? Chi siei? Dice la Rosina: - I' sto qui a lavorare, e la nonna mi viene a vedere ugni giorno. Dice il Re: - Che nun gli hai il babbo e la mamma? Arrisponde la Rosina: - La mamma è morta, e il babbo ha preso un'altra donna, e lei mi voleva male e m'han mando via di casa. Scrama il Re: - Poera bambina! Sai? Te mi garbi. Che ci vienresti a star con meco? I' ho du' bambini della tu' età, e te poteresti tienergli compagnia, e la Regina ti farà da mamma anco a te. - Oh! - arrispose la Rosina: - tornate domani per la risposta. Prima i' vo' sentir la nonna se lei è contenta. Di lì a un po' che il Re se n'era ito apparse la Vecchina, e la Rosina gli arraccontò le brame di quel Re. Dice la Vecchina: - Sì, va' pure e pòrtati bene, e sempre arricordatene del tu' peccato. Dice la Rosina: - Nun vi dubitate; ma anco voi nun vi scordate di me, caso ch'i' n'avessi bisogno del vostro aiuto. - Sì si, - arrispose la Vecchina, - i' me n'arricorderò, - e subbito la sparì. Dunque il giorno dopo riviense il Re per la risposta, e la Rosina 'gli andiede con lui al Palazzo reale e fu messa a tiener compagnia a' figlioli del Re, e siccome su' padre gli faceva insegnare dimolte cose da' maestri, anco la Rosina s'istruiva e su crescendo negli anni diviense presto una bella e brava ragazza: ma 'n quel mentre che il mastio più grande gli voleva un gran bene alla Rosina, più che se gli fusse stata sorella, la Regina principiò a averci dell'aschero, perché la Rosina vieniva di bassa stirpe e l'avevan trova dibandonata in un bosco; nun gli garbava alla vecchia tutto quel bene del Principe per la Rosina. Infrattanto successe che il Re lo prese un male e se n'andiede all'altro mondo, e la Corona toccò al su' figliolo maggiore, sicché la madre gli disse: - Ora 'gli è tempo che te cerchi moglie. Va' per questi regni e trovala di par tuo, che nun abbi a restare insenza erede. Il figliolo maggiore per contentarla la su' mamma si metté in cammino con un sacchetto di quattrini, [354]