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[20] cascorno per le terre tre teghe, ma piccine. Uh! mala cosa! si durava fatica a vederle. La Caterina le raccatta, e poi dice a su' padre: - Tienete; arritornate subbito dal Re e ditegli da parte mia, che la tela i' gliela fo; ma siccome mi manca il telaio, che lui me lo faccia fare con queste tre teghe, e doppo lui sarà servito a su' volontà. Il contadino dal Re nun ci voleva ritornare con quest'imbasciata; 'gli avea paura di qualche gran gastigo: ma la Caterina gliene disse tante, che lui finalmente si decise a contentarla. Al Re, in nel sentire quant'era furba la Caterina, gli vien la voglia di vederla. Dice: - Brava, la vostra figliola! Me l'avete a mandare, perch'i' vo' parlare con seco e disaminarla sul su' talento. Ma badi bene: che la vienga alla mi' presenzia né digiuna né satolla, né 'gnuda né vestita, né di giorno né di notte, né a piedi né a cavallo. Se lei manca al mi' comandamento, pena la testa a tutti e due. Andate. Il crepacore di quel povero contadino nun si pole raccontare; arrivò a casa che 'gli era più morto che vivo. Ma la su' figliola, che! - Niente paura! - disse lei. - I' so quel che mi tocca a fare. Voi infrattanto trovatemi una rete grande da pescatori e stasera mettetemela in cammera. Quand'ugni cosa fu ammannita, la Caterina si leva dal letto in camicia e si l'involge in nella rete: poi scende giù in cucina, si coce un ovo a bere e lo 'ngolla: in nella stalla piglia una capra e gli appoggia un piedi in sulla stiena; e a male brighe il cielo cominciò a innalbare, sorte di casa e si avvia al palazzo del Re. Le guardie la presano per una matta e nun c'era versi che la volessano lassar passare; ma siccome lei gli disse, che lei ubbidiva al comandamento del Soprano, allora gli apersano la porta e lei nentrò dientro. Il Re in nel vederla nun poteva fracchienersi dal ridere. Dice lei: - Dunque, i' son qui secondo la su' volontà. Nè di giorno né di notte, perché a mala pena 'gli è bruzzolo; né digiuna né satolla, perché i' ho mangio soltanto un ovo a bere; per tutto il resto ci abbadi da sé, Maestà. Scrama il Re: - Brava la mi' Caterina! Tu sie' proprio la ragazza ch'i' cerco, e però ti sposo e ti farò Regina. Di no lei nun glielo disse, e nemmanco il padre; sicché lo [